
E pirati noi siamo
Contro il sistema lottiamo..
Scusate, dopo una giornata di lavoro ho bisogno di un po' di leggerezza...
Ma no ma no, tranquillissimo.Lone Wolf ha scritto: ↑11/12/2020, 18:56Perdonami Max, un paio di precisazioni, sempre perché sono del settore (e non più sveglio o che)...Sedicesima Grifo ha scritto: ↑11/12/2020, 18:07 Già. Per questo bisogna riuscire a guardare i fatti, fin dove è possibile, e distinguerli dall'interpretazione e dalle opinioni. Nel caso specifico Montanelli è stato gambizzato. Quella è la notizia e questo avrebbe dovuto far riflettere, simpatia o meno per lui.
Sempre Montanelli diceva che le opinioni sono libere, i fatti sono sacri.
Chi fa il giornalista deve saper distinguere i due momenti, diversamente accade ciò che accade, cioè che i giornali diventano carta straccia e così i giornali in video.
Da una parte la corsa alla sensazione, che però non porta neppure numeri remunerativi economicamente. Quanto vendevano i principali giornali e quanto vendono? Fossero affidabili non venderebbero di più? La rete avrebbe il potere che ha se l'informazione non si fosse venduta? Ad ora, di certo, c'è che vendono infinitamente meno.
Il vantaggio non è più vendere copie ma servire un padrone.
1) I fatti. Bene. Dove li vai a prendere? ANSA è pilotata. Tutte le testate sono pilotate. La rete è totalmente inaffidabile. Io per capire cosa succede in Italia leggo Liberation, El Pais e NYT...sono molto più attendibili degli italiani. Se sai consigliarmi dove andare a prendere "i fatti" certi e non interpretati (e quando dico i fatti non gioco con le parole, Lapo non lo vado a prendere..) te ne sarò grato.
2) Montanelli. Vedo che lo stimi, sicuramente hai le tue ragioni. Io non persi un numero de "La Voce" nei pochi anni in cui fu pubblicato. Seguivo il Corriere (altrimenti non avrei potuto citarti Pasolini). Ho letto tutta la sua storia d'Italia. Da lavoratore del settore io ritengo (personalissimo punto di vista) che Indro Montanelli fosse un pennivendolo arguto e senza scrupoli, che della verità dei fatti se ne fregava altissimamente. Se lo leggi comparandolo con la Storia (ormai possiamo cominciare a farlo) e con tutti gli altri organi d'informazione suoi contemporanei ti rendi conto delle mistificazioni di cui viveva...
Poi a dire belle frasi siam capaci tutti. Un autore che mi è maestro (F. De La Rochefucauld) diceva in uno dei suoi migliori aforismi: "Il vero coraggio è comportarsi quando si è soli come se fossi sotto gli occhi di tutti". Geniale nella sua semplicità. Montanelli, a mio parere, non ci andava neppure vicino.
3)I giornali NON vendono. Non hanno mai venduto. Stampano una valanga di copie di cui più della metà sono copie regalo perché i finanziamenti di Stato (le tue e mie tasse) vengono erogati in base a quelle. Dal secondo dopoguerra in avanti i giornali non sono scritti per essere letti ma per essere contati. Nessun giornale potrebbe affrontare i costi coprendoli solo con le copie vendute....
4)Gli stessi che facevano i giornali (e qui c'è da aprire un mondo che conosciamo solo noi addetti, più di metà dei giornalisti non scrivono una riga, hanno "schiavetti" che scrivono per loro)adesso per campare fanno blog e siti d'informazione. E' una chimera l'idea che la rete abbia portato una ventata di freschezza nell'ambiente...
La tua domanda: Quanto vendevano i principali giornali e quanto vendono? Fossero affidabili non venderebbero di più? La rete avrebbe il potere che ha se l'informazione non si fosse venduta?
Francamente, di vendere più o meno, non frega nulla a nessuno. Tanto c'è la televisione. tanto c'è internet. Tanto....chissenefrega!!! Triste ma vero. Comunque sia, sanno benissimo che non contano le copie vendute o lette, ma le copie stampate, anche se poi vanno al macero intonse, per far cassa.
Insomma, questo è il mio pensiero. Adesso mando in onda Studio Aperto (a proposito di credibilità..sigh..) e chiudo qui, sempre pronto a ritornare sul discorso.
Scusate, sto lavorando, e lo sto facendo in modo concitato, quindi vi pregherei di scusare eventuali espressioni espresse con crudezza, sono dettate dalla fretta....
Av salut!!!!
Lo scrivevo: Midnight in ParisSDL2016 ha scritto: ↑12/12/2020, 0:23 Ne abbiamo fatta di strada da Pablito in avanti!
Io penso che il nostro passato lo troviamo più “bello” perché siamo nostalgici dell’eta che avevamo e delle emozioni che vivevamo.
Ogni tempo ha le sue positività e negatività: ergo tutto cambia perché niente cambia!
Disinformazione, violenza, slanci di pensiero ed azione, evoluzione del costume interpretato dai “anziani” di turno come imbarbarimento...........sarà dai tempi dei Sumeri che è così.
Temo che fra 30 anni diranno (spero diremo)che negli 20 le cose erano migliori!
Caro Palma, temo che ormai nessuno creda di poter trovare la verità sul Web.Palmambrogio ha scritto: ↑12/12/2020, 10:16 Miei cari amici la vostra competenza in materia mi trova leggermente spiazzato nel poter dire o argomentare, ma proverò lo stesso a dire qualcosa e perdonatemi se sarò erroneo in certe cose, ma non sono mai stato un grande amante del giornalismo e della politica in sé.![]()
Ovviamente anche di calcio la mia competenza è estremamente limitata, ma vedo che l'argomento si è spostato molto dal pallone.
Con molta semplicità mi viene da dire, che in quegli anni noi giovani non credevamo ad una certa stampa e credevamo ad un'altra..
Del resto non avevamo a disposizione come oggi internet per sapere come sono andate le cose realmente, noi ci basavamo sui quotidiani e coi notiziari televisivi.
Gli approfondimenti si facevano in gruppo discutendo dei fatti accaduti e cercando di trovare un colpevole..
Non ho mai approfondito il personaggio Indro Montanelli e quindi non entro nel merito del discorso.
Posso solo dire che le iniziali simpatie poi col tempo sono decadute.
Ma del resto in un paese in cui si diceva che il terreno non si concimava con i libri, non possiamo pretendere troppo.
Per paese mi riferisco a quello da cui provengo io.![]()
La semplicità di cui tanto si dice di quegli anni era proprio questo a mio avviso.
C'era una sorta di ingenuità in tutti noi.
Eravamo consapevoli di essere parte di un cambiamento, ma allo stesso tempo non sapevamo bene di quale tipo di cambiamento fossimo parte.
Eravamo contro il regime.
Ci sentivamo come dei rivoluzionari ma di quale rivoluzione ancora oggi non l'ho ben capito....![]()
Rispondo semplificando il più possibile.....il produttore ci mette i soldi, di tasca sua, il produttore esecutivo gestisce questo denaro; media tra chi paga (che vorrebbe sempre risparmiare) e chi realizza un programma (e vorrebbe spendere l'ira di Dio in ospiti, scenografie faraoniche)....Sedicesima Grifo ha scritto: ↑12/12/2020, 7:57
Domanda: la differenza tra produttore e produttore esecutivo?
P.S. taaaanti anni fa partecipai al Gioco delle coppie con Predolin e Coco.
Sedicesima Grifo ha scritto: ↑12/12/2020, 12:59 Geber: grande persona, mai banale, intelligenza viva.
Lo andai a vedere, poi in realtà ascoltare, con un permesso per il teatro quando, nel 1994, venne a Pisa dove ero militare.
Sospettoso dapprima, lo apprezzai moltissimo dopo aver seguito il suo spettacolo.
Concordo pienamente sull'apprezzare un pensiero, se lo ritengo valido, indipendentemente da chi lo esprime. Al limite osservo la coerenza tra il pensiero e l'azione e tra il passato ed il presente. I convertiti sulla via di Damasco mal li digerisco. O, almeno, non li eleggo a maestri di qualcosa che pensavo lustri prima di loro.