Uscire in solitaria

[kelino74]

Nell'ultimo anno sono più le volte che sono uscito solo che quelle in cui sono uscito con altri.
E devo dire che la cosa non mi dispiace affatto. Non devi portare il ritmo di nessuno se non quello dei tuoi pensieri, ti fermi dove e quando ti pare e la sosta dura quanto più ti aggrada. Spesso capita che ci sia quello che "alle 12.30 devo stare a casa" e sta cosa mi fa perdere tutta la serenità che cerco quando esco con la mia moto (se non ho tempo, quello necessario, in moto non ci esco).
Ma soprattutto, esci quando cacchio ti pare....anche all'alba, se ne hai voglia. A tal riguardo, devo dire che le uscite di primissima mattina sono un sacco goderecce, specie con queste temperature. Ma anche quelle al tramonto....

[Palmambrogio]

Mio caro amico, ciò che scrivi è giustamente vero, ma so per certo che dietro una persona solitaria, si nasconde quasi sempre una persona desiderosa di compagnia. Perciò difficilmente credo a chi mi dice che è contento di viaggiare o fare delle uscite motociclistiche da solo.
Con questo non voglio dire che non condivido quanto da te scritto specialmente la parte inerente agli orari e a partire quando si vuole come si vuole e dove si vuole.
Condivido eccome.
Ma so anche molto bene che quando ho viaggiato in compagnia ed ero con persone che condividevano con me tappe, orari, velocità e soprattutto andatura tranquilla e non corsaiola, mi sono sempre ampiamente divertito mantenendo buoni rapporti, amicizia e bei ricordi.
Evidentemente mio caro amico, ancora non hai trovato le persone giuste.

[kelino74]

Le persone giuste.
SACROSANTO.
Evidentemente hai ragione.

[Massimo]

Quoto quello che ha scritto il Palma.
Vale anche per il sottoscritto.

[Sedicesima Grifo]

Il punto, amici miei, è che prima si devono condividere determinati valori fondanti e, poi, la moto (o la bici o il trekking o quel che si vuole) diventa un mezzo di aggregazione. Non il contrario.
Credo che tutti, qui, avremmo piacere di organizzare un viaggio con alcuni e non con altri, semplicemente perché sentiamo di condividere dei punti cardine delle nostre esistenze.
Un viaggio in moto, come una vacanza in barca (in barca ancor di più) presuppone spirito di adattamento, una certa uniformità di intenti, flessibilità di fronte a situazioni impreviste. E quando ci si ferma si parla anche (beh...se non si ha l'interfono per parlare sempre), quindi non è detto che si sia in armonia. Per questo sono convinto che occorra essere prima amici, o comunque condividere i punti cardine, per poi viaggiare assieme.
D'altra parte, anche con la fidanzata/moglie/compagna il luogo può non contare, se si sta bene assieme.

[Bob107]

Anch'io sono d'accordo con Palma e Massimo.
Io giro in moto quasi sempre da solo perché non ho un gruppo con cui uscire abitualmente e solo quando ho l'occasione, mi organizzo con qualche amico.
È vero che da solo decido tutto io e non sono condizionato da nessuno mentre in compagnia ti devi adattare ma è anche vero che quando una passione è condivisa, soprattutto con le persone giuste, il sapore è diverso, è molto più bello.

[Palmambrogio]

Il punto, amici miei, è che prima si devono condividere determinati valori fondanti e, poi, la moto (o la bici o il trekking o quel che si vuole) diventa un mezzo di aggregazione. Non il contrario.
Credo che tutti, qui, avremmo piacere di organizzare un viaggio con alcuni e non con altri, semplicemente perché sentiamo di condividere dei punti cardine delle nostre esistenze.
Un viaggio in moto, come una vacanza in barca (in barca ancor di più) presuppone spirito di adattamento, una certa uniformità di intenti, flessibilità di fronte a situazioni impreviste. E quando ci si ferma si parla anche (beh...se non si ha l'interfono per parlare sempre), quindi non è detto che si sia in armonia. Per questo sono convinto che occorra essere prima amici, o comunque condividere i punti cardine, per poi viaggiare assieme.
D'altra parte, anche con la fidanzata/moglie/compagna il luogo può non contare, se si sta bene assieme.

Mio caro Grifo condivido altamente quanto da te scritto perché parte fondante del mio pensiero espresso precedentemente.
Di solito alla base di tutto ci dovrebbe essere una solida amicizia che è il collante più importante, ma a volte capita anche di incontrare persone strada facendo, che magari con due parole si uniscono a noi e viaggiando, si constata che ci sono grosse affinità.
Non capita spesso anzi mi verrebbe da dire quasi mai, ma quando capita è qualcosa da non sottovalutare.
Ho notato certamente che qui sul forum laddove ci potrebbero essere degli incontri con alcuni, a causa di differenze di pensiero non ci sono con altri e viceversa..
Ciò dispiace, ma purtroppo come spesso accade le divergenze o differenze, creano dei muri piuttosto invalicabili...
Però rimango sempre dell'idea che non esista il vero e proprio motociclista solitario.
Quella persona quasi mitologica, che non ha bisogno di nessuno e vaga per il mondo con se stesso in se stesso.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno.
Comprare una motocicletta Harley Davidson ha già in sé un profondo significato.
Qualcosa che appaga noi stessi ma è anche qualcosa da mostrare e questo è fuor da ogni dubbio.
Poi esistono quelle persone che per carattere quasi inavvicinabile, si creano il vuoto attorno...
Sono anch'essi casi rari, ma esistono.
Io non per darmi dei vanti, ma in passato ho condiviso uscite in motocicletta con tutti serenamente e non mi è capitata mai una volta di discutere o arrivare a litigare per qualcosa.

[Palmambrogio]

Anch'io sono d'accordo con Palma e Massimo.
Io giro in moto quasi sempre da solo perché non ho un gruppo con cui uscire abitualmente e solo quando ho l'occasione, mi organizzo con qualche amico.
È vero che da solo decido tutto io e non sono condizionato da nessuno mentre in compagnia ti devi adattare ma è anche vero che quando una passione è condivisa, soprattutto con le persone giuste, il sapore è diverso, è molto più bello.

Mio caro Bob la tua frase finale sarebbe da incorniciare.
Quando qualcosa è condiviso certamente con le persone giuste, il sapore è diverso e molto più bello.
Perché quando si sta rientrando a casa o quando si è proprio sulla soglia di casa e ci si volta a guardare il tramonto della giornata appena trascorsa, si prova dentro di noi un senso di contentezza e oserei dire appagamento, che ci accompagna per tutta la serata e per i giorni a venire.
Invece quando si esce da soli, questo senso di appagamento è solo a metà.
Perché siamo perfettamente consapevoli che siamo usciti un'altra volta da soli e la nostra mente ragiona su questo.

[Bob107]

Il punto, amici miei, è che prima si devono condividere determinati valori fondanti e, poi, la moto (o la bici o il trekking o quel che si vuole) diventa un mezzo di aggregazione. Non il contrario.
Credo che tutti, qui, avremmo piacere di organizzare un viaggio con alcuni e non con altri, semplicemente perché sentiamo di condividere dei punti cardine delle nostre esistenze.
Un viaggio in moto, come una vacanza in barca (in barca ancor di più) presuppone spirito di adattamento, una certa uniformità di intenti, flessibilità di fronte a situazioni impreviste. E quando ci si ferma si parla anche (beh...se non si ha l'interfono per parlare sempre), quindi non è detto che si sia in armonia. Per questo sono convinto che occorra essere prima amici, o comunque condividere i punti cardine, per poi viaggiare assieme.
D'altra parte, anche con la fidanzata/moglie/compagna il luogo può non contare, se si sta bene assieme.

In parte ti do ragione ma non credo bisogna essere amici prima, basta che ci sia rispetto, poi magari amici si diventa dopo.

[Bob107]

Mio caro Grifo condivido altamente quanto da te scritto perché parte fondante del mio pensiero espresso precedentemente.
Di solito alla base di tutto ci dovrebbe essere una solida amicizia che è il collante più importante, ma a volte capita anche di incontrare persone strada facendo, che magari con due parole si uniscono a noi e viaggiando, si constata che ci sono grosse affinità.
Non capita spesso anzi mi verrebbe da dire quasi mai, ma quando capita è qualcosa da non sottovalutare.
Ho notato certamente che qui sul forum laddove ci potrebbero essere degli incontri con alcuni, a causa di differenze di pensiero non ci sono con altri e viceversa..
Ciò dispiace, ma purtroppo come spesso accade le divergenze o differenze, creano dei muri piuttosto invalicabili...
Però rimango sempre dell'idea che non esista il vero e proprio motociclista solitario.
Quella persona quasi mitologica, che non ha bisogno di nessuno e vaga per il mondo con se stesso in se stesso.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno.
Comprare una motocicletta Harley Davidson ha già in sé un profondo significato.
Qualcosa che appaga noi stessi ma è anche qualcosa da mostrare e questo è fuor da ogni dubbio.
Poi esistono quelle persone che per carattere quasi inavvicinabile, si creano il vuoto attorno...
Sono anch'essi casi rari, ma esistono.
Io non per darmi dei vanti, ma in passato ho condiviso uscite in motocicletta con tutti serenamente e non mi è capitata mai una volta di discutere o arrivare a litigare per qualcosa.

Esattamente Palma, condivido in pieno quanto hai scritto.