Thom ha scritto: ↑23/02/2021, 9:50
...già, e, realmente, non ho idea di come e se le cose possano migliorare
servirebbe una presa di coscienza generale delle persone, dare un colpo di freno alla frenesia di avere tutto velocissimamente, cosa che in, realtà non serve, ma, noi persone, di tutto siamo capaci, tranne che muoverci unitamente per il nostro stesso bene o per quello chi ci sta accanto... Pandemia docet!
Il singolo può, tranquillamente, prendere una posizione propria e, per quanto lo riguarda, rifiutare/astenersi/o.. una certa cosa, ma, a parte, forse, sentirsi la coscienza più leggera, la sua posizione sarà di nessuna influenza né utilità.
almeno, io , la vedo così.
Caro Thom, apri il vaso di Pandora con queste riflessioni.
Il mondo va sempre più veloce, sempre più veloce, sempre più veloce.
O lo si segue, o ci si tira fuori.
Sono ben cosciente della situazione in cui ci troviamo, pare che se in ogni cosa non si batte il record del mondo di velocità tutto finirà in mona, per usare un'elegante espressione veneta..
Bhé, sapete che c'è?
Il mondo vada pure come cavolo gli pare, io scendo, buon proseguimento...
Voglio una vita slow.
Voglio prepararmi con calma alle mie giornate, voglio ritagliarmi il tempo per aspettare un libro, per godere di questo sabato del villaggio che i tempi moderni mi vogliono imporre di dimenticare.
Non cambierò il mondo. Ne son certo, non sono un illuso.
Ma posso cambiare la mia singola vita.
In un mondo ipertecnologico di AI sempre più sveglie di noi mi rifiuto di seguire i ritmi di una macchina, per concedermi il tempo di vivere senza fretta.
Invece di acquistare una jap ipertecnologica amo le motociclette puniche.
Preferisco leggere un libro all'accendere il pc.
L'idea di mangiare in un fast food mi fa ribrezzo, detesto fare tre cose in una volta, odio essere costantemente reperibile 24/24.
Scendo, buon proseguimento.
Mi troverò una casa in campagna.
Continuerò a viaggiare con le mappe anche quando basterà salire in moto e dirle (alla moto) "Portami in via Farini 12 a Milano e anche alla svelta che intanto ho un paio di telefonate da fare".
Tempo fa scrissi nell'angolo dei ricordi qualche riga sul paese dove sono nato e cresciuto.
Una frase raccontava i miei vecchi che erano in grado di starsene seduti a guardare i campi, in silenzio, senza dover controllare il cellulare, senza fumare, o chiacchierare, senza dover far passare il tempo.
Perché il tempo passa, passa molto velocemente, e quando di tempo non ce ne sarà più non vorrei rimpiangere d'aver speso la vita facendo tre cose alla volta e non godendo neppure di una di queste.
Il mondo sta andando in una direzione precisa, una direzione che prevede l'utilizzo di "realtà aumentate" per ognuno di noi.
Ciò che ieri era fantascienza oggi è già realtà, o lo sta diventando con una velocità che spaventa. A me, spaventa.
Non ho nessun bisogno di aumentare la realtà, faccio già fatica a trovare il tempo per viver questa, di realtà.
Rispetto ai vecchi di cui parlavo poc'anzi, ci separano tre generazioni.
In tre generazioni è impossibile avere un'evoluzione del corpo e del cervello significativa.
Ma se il signore che si sedeva e guardava un'ora i campi senza far nulla doveva processare cinque, massimo dieci informazioni al giorno, noi oggi viaggiamo sulla media di mille e più informazioni processate in 24 ore.
Diciamo che stiamo imponendo ai nostri cervelli un superlavoro per cui non sono nati né sono stati allenati.
Da cui un mondo di persone costantemente sotto stress.
Già oggi ho rinunciato a buona parte dei miei guadagni per avere più tempo libero, la vera ricchezza.
Fatemi arrivare alla pensione minima, e tanti saluti a vita d'azienda, ai panini mangiati di corsa in regia, all'essere sempre "sul pezzo", al traffico, alle madonne per trovare un parcheggio, alle sere in cui torni dal lavoro e per decomprimerti ci metti tre ore, al lavorare un anno intero per poi fare in fretta un mese di ferie al solo scopo di ricaricarsi e ripartire con il lavoro.
Ci sono così tante cose che voglio rileggere, posti in cui voglio andare, persone da incontrare per una tranquilla chiacchierata, argomenti nuovi da studiare o approfondire...
Sogno di mettere il "Lamento D'Arianna" mentre con tranquillità guardo un giardino degustando una tazza di caffè. Sogno di tornare ad avere tempo per accudire e godermi ancora una valanga di cagnoloni, di girellare senza meta per stradine sulla mia motocicletta, cucinare il cibo che mangerò.
Sto facendo un lento e graduale downshifting da alcuni anni, ma ogni volta che sembra esserci la tranquillità dietro l'angolo, succede qualcosa.
Sì, lo so, il mondo va per la sua direzione, e non posso né rallentarlo né fargli cambiare rotta.
E allora scendo.
Una cosa ho imparato boxando: devi sapere quando dire basta.
Aspetto fiducioso il momento in cui potrò scendere dalla giostra di un mondo troppo rapido per i miei gusti....
Vado in controtendenza, preferisco essere slow.
Come scrive il poeta che preferisco leggere: Scendo, buon proseguimento.
