Allora ecco un mini servizio sul luogo visitato,due dei tre giorni sono stati caratterizzati da numerosi temporali che tra freddo e tutto il resto hanno messo davvero alla prova me e la moto..ma tra prosecchini sulla strada e mangiatine in giro sono riuscito a sopravvivere...
prendo quindi l'autostrada che da milano si dirige verso venezia,infilo la valdastico e a 380km da casa metto la freccia...li c'è una casa vecchia in mezzo alle montagne,sulle rive del piave,già dove respingemmo i tedeschi...la lasciò mia nonna ai figli che a loro volta la lasciano un po' ai nipoti etc etc..si va la si passa qualche giorno in mezzo ad una cartolina di paesaggio..
arrivo mentre piove a dirotto e stanco infreddolito e fradicio entro nel piccolo bar del paese..li c'è una ragazza molto carina dagli occhi azzurri che mi squadra e con accento veneto dopo qualche minuto mi dice:
"ma ti te se el Luca sio can me pareva de averte riconosuto!Come stelo?se qui a far vacansa?"
tra me e me penso ma questa strafig...bionda è la Saretta??era una ragazzina tanto carina...rispondo" si si sun mi ciao sto ben e tu in forma vedo!"
Finisce in due risate ai vecchi tempi con un buon panino allo speck e prosecchino fatto con l'uva di valdobbiadene,per forza,siamo li!!una bontà..
fradicio vado alla casetta a riposare e penso cosa fare il di seguente..questo il paesaggio dalla finestra durante i piovaschi..il bar chiaramente si chiama Bollicine..
L'indomani mi regala momenti di relax dove con la moto scorazzo attorno di una trentina di km,tra piovaschi e schiarite attraverso un piccolo ponte di ferro e legno sul piave,costruito nella seconda guerra,fa un po' paura percorrerlo in moto..
poi mi fermo sulla riva del fiume Piave a fare due foto e prendere una boccata d'aria,qui da piccolo facevo il bagno nelle acque gelide del fiume..pensare che qui ci fu la guerra e si trovano ancora oggi reperti dell'epoca..
nel pomeriggio faccio due passi penso....invece poi mi armo di bastone e stivali e comincio la salita dove su di un colle resto assieme a cugini l'erede di un piccolo terreno irto sulla montagna,praticamente inutile ma,abbiamo una piccola vite li,due piante di susine e due di more e amarene,ma nel fondo del terreno..

.c'è una mulattiera della seconda guerra,sale verso il monte detto "TENGE DEL'OR"...mi ci arrampico e dopo un ora di cammino incontro animali pericolosi..enormi...

..
il bosco si apre un attimo e..non pensavo dal mio terreno si vedesse un paesaggio simile..
si vede anche tutta la vallata del piave...
In serata prendo la moto e sotto l'ennesimo acquazzone fa un freddo mi intrufolo in un pub verso quel di Feltre,il Buldog pub,tipico posticino accogliente dei monti,e prendo da mangiare...tra prosecchi e birrette mischiate (

) mangio di gusto un piattino della zona con polenta,carne,fagioli e patate fritte,

e mezzo umbriaco torno a casetta..la moto sotto l'acqua ed io sempre più intirizzito..imprevisto rompo il cavalletto della moto..accidenti..mi tocca parcheggiare "su pei muri sio can!!"
ultimo giorno,finalmente il sole,decido di andare a vedere la diga del Vajont prima di infilare la via del ritorno...i posti sono suggestivi e quando attraverso Ponte nelle Alpi (dopo essere passato da Sara per le ultime Bollicine,che carina quella ragazza..

) infilo la strada il cui cartello dice "Longarone e diga Del Vajont"..mette paura vedere la diga

e la montagna da dove si staccò un frammento immenso di roccia che cadendo nel bacino causò la fuoriuscita di tanta acqua e detriti da fare tante vittime..

la parte che si staccò del monte ormai in buona parte ricoperta da vegetazione,ma si vede ancora la roccia lucida..
non mi resta che tornare a casa è finita la mini vacanza ma ho in mente queste immagini surreali,le alpi,le dolomiti..a presto vette..a presto.
