Il numero uno insuperato
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Il numero uno insuperato
Ho una venerazione per Agostini. Tra l’altro è consapevole di essere stato “bravino” ma senza darsi toni. I numeri e il mito insuperato parlano da soli.
Morale Folgore: meraviglioso!
Ariete circondata, Ariete continua a combattere!
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Re: Il numero uno insuperato
Altra atleta che mi emoziona è Federica Pellegrini: stupenda espressione di nuotatrice sublime.
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Re: Il numero uno insuperato
Anch'io ho messo un filmato che spero possa piacervi.

Il paradiso può attendere!



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Re: Il numero uno insuperato
Molto interessante. Ai tempi, da bambino, tifavo per Regazzoni.
Certo, sentirlo chiamare Gianclaudio...
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Morale Folgore: meraviglioso!
Ariete circondata, Ariete continua a combattere!
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Re: Il numero uno insuperato
Sedicesima Grifo ha scritto: ↑04/04/2021, 19:52 Molto interessante. Ai tempi, da bambino, tifavo per Regazzoni.
Certo, sentirlo chiamare Gianclaudio...
Il Palma se non ricordo male l'ha conosciuto di persona.
Ricordo male Palma?
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Re: Il numero uno insuperato
Massimo ha scritto: ↑05/04/2021, 11:22Sedicesima Grifo ha scritto: ↑04/04/2021, 19:52 Molto interessante. Ai tempi, da bambino, tifavo per Regazzoni.
Certo, sentirlo chiamare Gianclaudio...
Il Palma se non ricordo male l'ha conosciuto di persona.
Ricordo male Palma?
Ricordi esattamente mio caro Massimo.

Ho avuto il piacere di conoscerlo prima del suo brutto incidente, non quello mortale, ma quello avvenuto in gara negli Stati Uniti.
Successivamente, ad manifestazione motoristica qui a Lugano.

Una persona molto distinta e cordiale, simpatica e per nulla sulle sue.
Prima della sua morte, non era strano vederlo in centro a Lugano a prendere il caffè al bar.
Lo sentivi parlare in dialetto svizzero che per la maggiore qui era il suo modo di fare.
Un signore, un vero signore.
Piloti così non ne nascono più....
Il paradiso può attendere!



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Re: Il numero uno insuperato
Voglio dire più difficili da guidare , meno sicure e su circuiti più pericolosi.
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Re: Il numero uno insuperato

Orsobiker hm ha scritto: ↑21/04/2021, 18:31 Voglio dire più difficili da guidare , meno sicure e su circuiti più pericolosi.
Certamente, certamente.
Laddove oggi il pilota è nascosto dietro la scocca di una automobile altamente resistente e controllata in tutto e per tutto da computer ed elettronica, una volta c'era solo l'uomo.
L'uomo che era protetto si può dire da nulla, perché le monoposto di quei tempi erano tutto tranne che sicure.
A chi organizzava queste manifestazioni poco importava della sicurezza perché l'importante era fare spettacolo...
I piloti come ben sapete, ne moriva uno quasi ogni settimana...
Poi hanno incominciato a guardare un po' più verso la sicurezza ma sempre mai abbastanza.
Circuiti troppo veloci con protezioni fatte di paletti e reti..
Quando non erano balle di paglia..
Perché quei piloti per me erano come degli eroi, perché sapevano di correre a braccetto con la morte.
Ma lo facevano lo stesso.
Il paradiso può attendere!


