Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
In effetti lavorare in tv è interessante ma l’unico neo può essere dato dal non avere orari giornate salve con certezza.
Che a pensarci bene era anche una caratteristica della mia precedente vita lavorativa.
Che a pensarci bene era anche una caratteristica della mia precedente vita lavorativa.
Morale Folgore: meraviglioso!
Ariete circondata, Ariete continua a combattere!
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
Settembre, undici, duemilauno.Sedicesima Grifo ha scritto: ↑28/12/2020, 6:57 In effetti lavorare in tv è interessante ma l’unico neo può essere dato dal non avere orari giornate salve con certezza.
Che a pensarci bene era anche una caratteristica della mia precedente vita lavorativa.
Trentasei ore di diretta continuate.
Io da contratto non posso dire "Il mio orario è finito" e andarmene a casa.
Una volta che ti sei seduto in regia e parte la diretta non hai più il diritto di alzarti, qualunque cosa accada.
Poi ci sono altri aspetti negativi. Tanti. Però è un lavoro interessante, se non ti crea problema vivere ventiquattro ore al giorno con l'ansia da diretta in corpo. Molti colleghi non ce l'hanno fatta, non ce la fanno, la pressione è troppa.
E poi c'è il fatto, di cui abbiamo già parlato, che vedi cose che nessuno dovrebbe essere obbligato a vedere.
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
Eh sì. Ne sono conscio. Soprattutto l’ansia di dover essere disponibile in un qualsiasi momento.Lone Wolf ha scritto: ↑28/12/2020, 7:57Settembre, undici, duemilauno.Sedicesima Grifo ha scritto: ↑28/12/2020, 6:57 In effetti lavorare in tv è interessante ma l’unico neo può essere dato dal non avere orari giornate salve con certezza.
Che a pensarci bene era anche una caratteristica della mia precedente vita lavorativa.
Trentasei ore di diretta continuate.
Io da contratto non posso dire "Il mio orario è finito" e andarmene a casa.
Una volta che ti sei seduto in regia e parte la diretta non hai più il diritto di alzarti, qualunque cosa accada.
Poi ci sono altri aspetti negativi. Tanti. Però è un lavoro interessante, se non ti crea problema vivere ventiquattro ore al giorno con l'ansia da diretta in corpo. Molti colleghi non ce l'hanno fatta, non ce la fanno, la pressione è troppa.
E poi c'è il fatto, di cui abbiamo già parlato, che vedi cose che nessuno dovrebbe essere obbligato a vedere.
Nel mio lavoro precedente, almeno, mi organizzavo: stavo magari via dieci, quindici o venti giorni - e con una famiglia non è facile - ma programmavo. Non raro ma neppure consueto era che ci fossero improvvise necessità.
Ricordo una volta in particolare: 24 novembre 2013, due giorni dopo la nascita di mia figlia, dovetti organizzare un viaggio per il giorno dopo in Qatar (il Visto si fa in aeroporto all’arrivo) con un collega, lui architetto d’interni, perché un cliente piuttosto importante aveva un progetto e dovevamo giocarcela. Ma vincemmo.
Oppure quando dovetti partire con pochissimo preavviso (il Visto occorre chiederlo ma fanno in fretta se c’è urgenza) per Shenyang (Nord della Cina), con andata giovedì sera e arrivo a Milano sabato pomeriggio, con dormita su una panchina alla stazione di Pechino, sette ore di treno e accordo non fatto. Lì non mi pesò: non avevo ancora la bimba.
Bellissimo ricordo è di quando mi perdetti tra le montagne innevate della Croazia: la polizia mi fermò perché doveva passare lo spazzaneve. Mi indicò in ristorante e pranzai con la griglia che girava sotto la neve che cadeva. Poi ripartii.
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
Sedicesima Grifo ha scritto: ↑28/12/2020, 8:26Eh sì. Ne sono conscio. Soprattutto l’ansia di dover essere disponibile in un qualsiasi momento.Lone Wolf ha scritto: ↑28/12/2020, 7:57Settembre, undici, duemilauno.Sedicesima Grifo ha scritto: ↑28/12/2020, 6:57 In effetti lavorare in tv è interessante ma l’unico neo può essere dato dal non avere orari giornate salve con certezza.
Che a pensarci bene era anche una caratteristica della mia precedente vita lavorativa.
Trentasei ore di diretta continuate.
Io da contratto non posso dire "Il mio orario è finito" e andarmene a casa.
Una volta che ti sei seduto in regia e parte la diretta non hai più il diritto di alzarti, qualunque cosa accada.
Poi ci sono altri aspetti negativi. Tanti. Però è un lavoro interessante, se non ti crea problema vivere ventiquattro ore al giorno con l'ansia da diretta in corpo. Molti colleghi non ce l'hanno fatta, non ce la fanno, la pressione è troppa.
E poi c'è il fatto, di cui abbiamo già parlato, che vedi cose che nessuno dovrebbe essere obbligato a vedere.
Nel mio lavoro precedente, almeno, mi organizzavo: stavo magari via dieci, quindici o venti giorni - e con una famiglia non è facile - ma programmavo. Non raro ma neppure consueto era che ci fossero improvvise necessità.
Ricordo una volta in particolare: 24 novembre 2013, due giorni dopo la nascita di mia figlia, dovetti organizzare un viaggio per il giorno dopo in Qatar (il Visto si fa in aeroporto all’arrivo) con un collega, lui architetto d’interni, perché un cliente piuttosto importante aveva un progetto e dovevamo giocarcela. Ma vincemmo.
Oppure quando dovetti partire con pochissimo preavviso (il Visto occorre chiederlo ma fanno in fretta se c’è urgenza) per Shenyang (Nord della Cina), con andata giovedì sera e arrivo a Milano sabato pomeriggio, con dormita su una panchina alla stazione di Pechino, sette ore di treno e accordo non fatto. Lì non mi pesò: non avevo ancora la bimba.
Bellissimo ricordo è di quando mi perdetti tra le montagne innevate della Croazia: la polizia mi fermò perché doveva passare lo spazzaneve. Mi indicò in ristorante e pranzai con la griglia che girava sotto la neve che cadeva. Poi ripartii.
Bellissime esperienze Max!!!!
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
P.S. Nella tua data ero a Bruxelles, Decosit (salone del tessile).
In quel momento la fiera, di fatto, finì. Mio padre mi chiamò per dirmi che se avessero chiuso l’aeroporto sarebbe venuto a prendermi in auto.
La sera prima ero fuori con un collega, alla Grand Place, a suggere un sorso d’acqua
C’erano anche due clienti svedesi carucce anzichenò. Verso le 21 salutai tutti e andai a dormire. Mi avranno preso per pazzo. Ma ero fidanzato e, con quel lavoro, sarebbe stato troppo facile approfittarne e mi sarei sentito squallido.
Durante un viaggio in Cina, il mio primo viaggio colà, dissi alla massaggiatrice che proponeva di proseguire, che avrebbe potuto farlo se avesse pagato lei a me la tariffa richiesta.
Non capì. E se ne andò.
In quel momento la fiera, di fatto, finì. Mio padre mi chiamò per dirmi che se avessero chiuso l’aeroporto sarebbe venuto a prendermi in auto.
La sera prima ero fuori con un collega, alla Grand Place, a suggere un sorso d’acqua

C’erano anche due clienti svedesi carucce anzichenò. Verso le 21 salutai tutti e andai a dormire. Mi avranno preso per pazzo. Ma ero fidanzato e, con quel lavoro, sarebbe stato troppo facile approfittarne e mi sarei sentito squallido.
Durante un viaggio in Cina, il mio primo viaggio colà, dissi alla massaggiatrice che proponeva di proseguire, che avrebbe potuto farlo se avesse pagato lei a me la tariffa richiesta.
Non capì. E se ne andò.
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
buongiorno Ettore e buongiorno tutti,
il tuo è un lavoro che sicuramente richiede tempo e dedizione e immagino anche passione e "pelo sullo stomaco"
Io probabilmente non riuscirei a lavorare anche nei giorni di festa e non avere orari.
A stento sopporto i miei orari lavorativi.
Sono un semplice amministrativo che si occupa di contabilità e gestione del credito eppure per come si è strutturata di recente l'azienda mi ritrovo ad essere l'unica risorsa che fa quello che fa... risultato? ogni volta che mi assento vengo comunque sommerso di mail e richieste che si accumulano...
A fine Maggio è nato mio figlio e mi sono giustamente preso il congedo per la paternità... sono 7 giorni lavorativi obbligatori previsti dallo stato... ho usufruito solo di 3 giorni continuativi (da mercoledì a venerdì)... in questi 3 giorni in cui la mia unica preoccupazione erano mia moglie e mio figlio, mi è stato comunque chiesto di sistemare alcune cose perchè eravamo a fine mese... il sabato che siamo ritornati tutti a casa dalla clinica mi sono dovuto collegare al pc e lavorare tutto il week end.
Sicuramente un piccolo sacrificio se paragonato al lavoro che tu svolgi o ad altre attività che si svolgono.
Credo che il peso del lavoro vari da persona e persona... al lavoro sono sempre serio e professionale, mi impegno al massimo e sono sempre allineato e preparato quando mi chiedono informazioni.... amo il mio lavoro? non lo so, ma se domani qualcuno mi dicesse che posso starmene a casa e campare di rendita non ci penserei due volte.... mollerei tutto senza neanche pensarci e sono sicuro che il lavoro non mi mancherebbe neanche per un secondo...
il tuo è un lavoro che sicuramente richiede tempo e dedizione e immagino anche passione e "pelo sullo stomaco"
Io probabilmente non riuscirei a lavorare anche nei giorni di festa e non avere orari.
A stento sopporto i miei orari lavorativi.
Sono un semplice amministrativo che si occupa di contabilità e gestione del credito eppure per come si è strutturata di recente l'azienda mi ritrovo ad essere l'unica risorsa che fa quello che fa... risultato? ogni volta che mi assento vengo comunque sommerso di mail e richieste che si accumulano...
A fine Maggio è nato mio figlio e mi sono giustamente preso il congedo per la paternità... sono 7 giorni lavorativi obbligatori previsti dallo stato... ho usufruito solo di 3 giorni continuativi (da mercoledì a venerdì)... in questi 3 giorni in cui la mia unica preoccupazione erano mia moglie e mio figlio, mi è stato comunque chiesto di sistemare alcune cose perchè eravamo a fine mese... il sabato che siamo ritornati tutti a casa dalla clinica mi sono dovuto collegare al pc e lavorare tutto il week end.
Sicuramente un piccolo sacrificio se paragonato al lavoro che tu svolgi o ad altre attività che si svolgono.
Credo che il peso del lavoro vari da persona e persona... al lavoro sono sempre serio e professionale, mi impegno al massimo e sono sempre allineato e preparato quando mi chiedono informazioni.... amo il mio lavoro? non lo so, ma se domani qualcuno mi dicesse che posso starmene a casa e campare di rendita non ci penserei due volte.... mollerei tutto senza neanche pensarci e sono sicuro che il lavoro non mi mancherebbe neanche per un secondo...
"Un uomo!!! Da solo! Tradito dal paese che ama! E ora l’unica speranza nel momento del bisogno!” (cit.)
Claudio
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
Buongiorno Claudio! Come ebbe a dire un tuo famoso conterraneo "Il lavoro nobilita l'uomo e lo rende simile alla bestia"...Silvaticus ha scritto: ↑28/12/2020, 9:33 buongiorno Ettore e buongiorno tutti,
il tuo è un lavoro che sicuramente richiede tempo e dedizione e immagino anche passione e "pelo sullo stomaco"
Io probabilmente non riuscirei a lavorare anche nei giorni di festa e non avere orari.
A stento sopporto i miei orari lavorativi.
Sono un semplice amministrativo che si occupa di contabilità e gestione del credito eppure per come si è strutturata di recente l'azienda mi ritrovo ad essere l'unica risorsa che fa quello che fa... risultato? ogni volta che mi assento vengo comunque sommerso di mail e richieste che si accumulano...
A fine Maggio è nato mio figlio e mi sono giustamente preso il congedo per la paternità... sono 7 giorni lavorativi obbligatori previsti dallo stato... ho usufruito solo di 3 giorni continuativi (da mercoledì a venerdì)... in questi 3 giorni in cui la mia unica preoccupazione erano mia moglie e mio figlio, mi è stato comunque chiesto di sistemare alcune cose perchè eravamo a fine mese... il sabato che siamo ritornati tutti a casa dalla clinica mi sono dovuto collegare al pc e lavorare tutto il week end.
Sicuramente un piccolo sacrificio se paragonato al lavoro che tu svolgi o ad altre attività che si svolgono.
Credo che il peso del lavoro vari da persona e persona... al lavoro sono sempre serio e professionale, mi impegno al massimo e sono sempre allineato e preparato quando mi chiedono informazioni.... amo il mio lavoro? non lo so, ma se domani qualcuno mi dicesse che posso starmene a casa e campare di rendita non ci penserei due volte.... mollerei tutto senza neanche pensarci e sono sicuro che il lavoro non mi mancherebbe neanche per un secondo...
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
é un pensiero che ho sempre condiviso anche io... eppure ho amici che quando dico che vorrei non lavorare mi guardano con visi sconvolti e mi chiedono "ma poi non ti annoi? come passeresti il tempo?"
"Un uomo!!! Da solo! Tradito dal paese che ama! E ora l’unica speranza nel momento del bisogno!” (cit.)
Claudio
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
Viaggi in moto.Silvaticus ha scritto: ↑28/12/2020, 9:56é un pensiero che ho sempre condiviso anche io... eppure ho amici che quando dico che vorrei non lavorare mi guardano con visi sconvolti e mi chiedono "ma poi non ti annoi? come passeresti il tempo?"
Letture.
Cinema, finalmente.
Camminate in montagna.
Ricomprerei casa in montagna e due tre cani.
Andrei a trovare gli amici più volte la settimana.
Tromberei da mattina a sera.
Visiterei Paesi che non ho ancora visto.
Ricomprerei un motore, e un pezzetto di terra e di bosco (potrei vendere quella che ho sull'appennino e comprare in val Sassina o val Brembana).
Forse mi rimetterei a cacciare, anche se non credo. A cinghiali da solo sono troppo vecchio e non si può più. Sparare a lepri e fagiani non mi è mai piaciuto. Magari potrei tornare ai piattelli...
Mi mancherebbe il lavoro?
MPC.
(Manco po' ca...)
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Re: Che palle (sull'abete), questo Natale!!!!
Io ammetto: lavorare mi piace. Se si lavora, inoltre, si guadagna il pane, nel senso del diritto di far parte della società civile.
I vestiti che indossiamo, la moto che guidiamo, le case che abitiamo sono realizzati da qualcuno che lavora, e con lui l’indotto.
I vestiti che indossiamo, la moto che guidiamo, le case che abitiamo sono realizzati da qualcuno che lavora, e con lui l’indotto.
Morale Folgore: meraviglioso!
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