Articolo tratto da il Giornale.it
Il Coronavirus deve fermare gli sciatori, ma non i frontalieri? Nuova polemica al confine italo svizzero. Si parla molto in queste settimane di ciò che, a causa della pandemia da Covid-19, sarà possibile o non sarà possibile fare in occasione delle festività natalizie e, come è noto, si parla molto anche della stagione sciistica e della chiusura o meno degli impianti di risalita in Italia e negli altri paesi del continente.
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale della Lega dei ticinesi, ieri ha pubblicato in prima pagina sulle colonne del Mattino della domenica, settimanale da lui diretto, un articolo intitolato "Giuseppi, va’ a … sciare!", corredato dall’occhiello "Uhhh, che pagüüüraaa! Il premier italiano non eletto minaccia la Svizzera" e da una foto del premier Giuseppe Conte che con gli sci ai piedi fa un bel ruzzolone.
Il politico elvetico sostiene che sia curioso che “Giuseppi” (come chiama sempre il premier) si preoccupi dei turisti italiani che potrebbero contagiarsi sulle piste svizzere mentre ogni giorno fanno la spola tra l’Italia e il Canton Ticino migliaia di lavoratori. “Però i 70mila frontalieri, di cui almeno la metà di troppo – scrive – devono poter entrare tutti i giorni in Ticino! Perché non comincia a tenere a casa questi suoi concittadini?”.
E comunque, continua l’esponente della Lega dei Ticinesi, se si permette agli italiani di spostarsi solo per motivi lavorativi e per altre urgenze, il turismo in Svizzera non potrebbe neppure essere possibile. Quindi, si chiede il giornalista, dove sta il problema se gli impianti di risalita in Svizzera, o in qualsiasi altro paese straniero, sono aperti?
Quadri non ha dubbi: il problema non sono le stazioni da sci aperte nel suo Paese, ma lo sono le frontiere elvetiche spalancate. E punta il dito contro i controlli che, secondo lui, non vengono fatti e contro il governo federale. “I 70 mila frontalieri – afferma – entrano tutti da zone dove i contagi sono ben più alti che da noi (Como e Varese)”.
Alla fine suggerisce una soluzione. “Quindi, facciamo così: apriamo le piste da sci e chiudiamo i confini con il Belpaese. Ovviamente i 70mila e passa frontalieri perdono il lavoro all’istante. Ma a trovargliene un altro in patria ci pensano “Giuseppi” e “Giggino”. Vero?”
Quel rincoglionito della Lega Svizzera.....
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Re: Quel rincoglionito della Lega Svizzera.....
Mio caro Massimo guarda credimi, non commento neanche perché gente così non va neanche commentata....
Mi fa solo ribrezzo che certe persone possano mettersi a scrivere su un giornale ciò che pensano così come niente fosse e nessuno fa niente nessuno dice niente...

Mi fa solo ribrezzo che certe persone possano mettersi a scrivere su un giornale ciò che pensano così come niente fosse e nessuno fa niente nessuno dice niente...

Il paradiso può attendere!



Re: Quel rincoglionito della Lega Svizzera.....
Io ho conosciuto personalmente quello che fu il fondatore della lega dei ticinesi, il Bignasca, Palma ne ha sicuramente memoria.
Parliamo di quasi 30 anni fa.
Ci commissionò un lavoro e poi pagò con un assegno scoperto, adducendo la giustificazione neanche troppo mascherata che quello era il suo sistema e noi simil-terroni ci dovevamo adattare.
Avanti e indietro a Lugano, spese per avvocati, sentenze, infine riuscimmo ad ottenere parte di quanto ci doveva.
Ora è defunto, io rispetto i morti ma rimane il ricordo un perfetto imbecille con atteggiamento mafioso.
Quanto ha seminato si vede.
Parliamo di quasi 30 anni fa.
Ci commissionò un lavoro e poi pagò con un assegno scoperto, adducendo la giustificazione neanche troppo mascherata che quello era il suo sistema e noi simil-terroni ci dovevamo adattare.
Avanti e indietro a Lugano, spese per avvocati, sentenze, infine riuscimmo ad ottenere parte di quanto ci doveva.
Ora è defunto, io rispetto i morti ma rimane il ricordo un perfetto imbecille con atteggiamento mafioso.
Quanto ha seminato si vede.
Re: Quel rincoglionito della Lega Svizzera.....
stein ha scritto: ↑04/12/2020, 22:26 Io ho conosciuto personalmente quello che fu il fondatore della lega dei ticinesi, il Bignasca, Palma ne ha sicuramente memoria.
Parliamo di quasi 30 anni fa.
Ci commissionò un lavoro e poi pagò con un assegno scoperto, adducendo la giustificazione neanche troppo mascherata che quello era il suo sistema e noi simil-terroni ci dovevamo adattare.
Avanti e indietro a Lugano, spese per avvocati, sentenze, infine riuscimmo ad ottenere parte di quanto ci doveva.
Ora è defunto, io rispetto i morti ma rimane il ricordo un perfetto imbecille con atteggiamento mafioso.
Quanto ha seminato si vede.
Però...... Un bel personaggio non c'è che dire....
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