Signori miei che volete farci.....
Combattiamo tutti i giorni sulla strada la nostra silente battaglia con gli automobilisti...
Protetti dalla scocca della vettura, non percepiscono ciò che percepiamo noi.
Questo è un discorso vecchio e stravecchio, che negli anni non ha visto questi gran cambiamenti.
Gli stupidi rimangono tali.
Le leggi non aggiungono nulla..
Dobbiamo tutti condividere la stessa strada, ciclisti a parte che possono passare coi rossi, svicolare sui marciapiedi, andare in coppia di due o quattro.
A loro pare siano consentite molte più cose che a noi motociclisti.
Gli fanno le ciclabili che puntualmente non usano.
Per un ciclista serio, la ciclabile è stata creata per gli impediti della bicicletta o per i bambini..
I ciclisti è come se vivessero in un altra dimensione, dove esistono soltanto loro.
I ciclisti andrebbero fermati e presi sonoramente a sberle a coppia di due, quattro, ma facciamo anche di sei!
Il ciclista se gli dici qualcosa ti urla in faccia in una lingua sconosciuta, predominante è il dialetto di provenienza..
Ha ragione lui e tu sei sempre in torto perché l'hai svegliato col clacson dal suo torpore ancestrale.
Se butti giù un ciclista nelle tue piene funzioni di motociclista con ragione, passi lo stesso i guai, perché il ciclista è come se fosse protetto da un altro Dio che non è il tuo..
Un po' come il pedone.
Solo che al pedone hanno dato le " strisce pedonali " che però puntualmente non usa ritenendole scomode e non propriamente vicine al suo punto di attraversamento.
Noi motociclisti non siamo tutti bravi e buoni.
Anche tra noi si nascondono pedoni e ciclisti mancati, o automobilisti in erba.
Ma soprattutto, ci sono gli incoscienti.
Gli impavidi della domenica.
Che per un pugno di secondi guadagnati, rischiano la loro pelle e quella di altri motociclisti come loro.
Quando ne trovi uno che ti incrocia perché ha superato la linea di mezzeria, e riesci a vederlo nelle palle degli occhi, ti rendi conto che alla sfortuna spesso non c'è davvero limite, ma all'ignoranza e all'imbecillità di certe persone il limite proprio non esiste.
Siamo tutti sulla stessa strada l'ho già scritto, ma è l'unica cosa che condividiamo.