Golpe sanitario...

[Massimo]

(tratto da radioradio.it)


Non chiamatela scienza. Non ne ha i requisiti. La scienza, ci insegna Platone, dovrebbe essere un sapere stabile e solido, che resiste alla prova della confutazione. Il greco di Platone la chiama episteme: che vuol dire, appunto, sapere che sta stabilmente, dacché ha solide fondamenta. Come si può appellare scienza quella che da mesi ci viene spacciata per tale dalle tribune degli esperti in lotta contro il Coronavirus?

Alcuni di loro ci dicevano che era una semplice influenza. Ora ci dicono che non si tornerà più come prima. Alcuni di loro ci dicevano che le mascherine erano inutili. Ora ci dicono che sono di primaria importanza, tanto che taluni vorrebbero renderle obbligatorie sempre. Questa, lo ripetiamo, non può essere scienza. Sempre per dirla con Platone, è più simile all’opinione, che della scienza è l’opposto: un sapere cangiante e instabile. È l’immagine sempre mutevole del sapere, o meglio, di un sapere che vuole apparire scientifico senza esserlo.



Corrisponde alle ombre dell’antro, alle immagini sempre cangianti che i cavernicoli scambiano per vere. È, dunque, pseudoscienza, che meglio sarebbe definire opinione che si pretende assoluta, salvo poi confutarsi ogni volta da sé. Ordunque, anche in nome di tale pseudoscienza si sta instaurando un vero golpe sanitario, uno stato terapeutico globalista che in nome della salute sospende sine die libertà e Costituzione, diritti e democrazia: come bene ha sottolineato Bagnai, vi sarà pure un motivo se nella nostra Costituzione il diritto alla salute compare nell’articolo 32, mentre la democrazia compare al primo articolo.

Sono almeno nove i diritti riconosciuti dalla Costituzione che in nome dell’emergenza sono stati sospesi: di libertà della persona, di circolazione, di riunione, di culto, di libertà di espressione del pensiero, di insegnamento, di iniziativa economica, di tutela giurisdizionale, di proprietà privata.

Intanto, per portare a compimento il nuovo totalitarismo “cool” favorito dallo Stato terapeutico globalista stanno pensando come imporre la app Immuni. Non subito obbligatorio, sia chiaro. E non solo per la ben maggiore efficacia di una progressiva e non immediatamente completa rimozione della libertà. Accanto a ciò, per un altro motivo: per sondare quanti, tra noi, sono già schiavi, disposti a scaricare la app spontaneamente, come docili schiavi che amano le proprie catene. Obbligatoria diverrà solo in seconda battuta. E il totalitarismo sarà compiuto: in nome della salute e del vostro bene, sia chiaro.

[Felix1965]

pienamente d'accordo

[stein]

Il futuro è segnato.
Sono piccoli passi sempre nella medesima direzione e senso, quello di arrivare al fatidico microchip sotto pelle che potrà consentire il controllo totale dell’individuo. Quelli delle mucche, esempio, controllano financo i passi che fa la bestia in un giorno.
Sempre però se non ci estinguiamo prima.
A quel tempo sarò già comunque morto.
E menomale.
Per in tanto dissenso completo.

[Massimo]

Alcuni mi hanno fatto notare, che non dovrei stupirmi molto per quanto riguarda l'essere controllati.
Ogni qualvolta si passa una carta al supermercato, in banca o da qualsiasi altra parte si è controllati.
Inoltre, in tema di telefonia, Il fatto che questi nuovi smartphone a cui non si può togliere la batteria, siano già questi una forma di controllo perché togliendo la batteria il telefono non può più essere acceso da remoto o roba del genere..
Mi sta bene tutto questo, sono d'accordo. Ma a livello pratico non sento compromessa la mia libertà.
Con un'app come quella che vogliono mettere in circolazione la cosa è molto diversa.
Senza di essa da quello che dicono, non si potrà entrare in certi luoghi e questa a parere mio, è una fortissima limitazione della propria libertà.
Ormai se prima avevo qualche dubbio, ora ho soltanto la fredda certezza che ci stanno mettendo il giogo al collo...
Sono più che sicuro che chi per lavoro dovrà partecipare a riunioni di gruppo, verrà obbligato ad utilizzare questa app pena la perdita del posto di lavoro.
La stessa cosa forse accadrà per le grandi aziende chi lo sa..
Ma di sicuro molti accetteranno di installare questa app per timore di non poter più vivere come prima.
Questa è la dura e cruda realtà.....
Se non combattiamo in qualche maniera tutto questo, presto diventeremo degli schiavi come è scritto in questo articolo.
Forse anzi, togliamo il forse, lo eravamo in parte anche prima......
Ma ora ne abbiamo la certezza.

[Palmambrogio]

Signori miei lo scenario che mi si para qui dinnanzi è talmente brutto e triste che quasi non vorrei neanche parlarne..
Ma gioco forza mi sento di farlo perché altrimenti mi sembrerebbe di far parte di quella massa inerme che accetta tutto di buon grado.
Mi sento di condividere pienamente e totalmente quanto scritto dall'amico Massimo e successivamente quanto scritto nel soprastante articolo.
Per quanto riguarda l'articolo da italiano mi sento totalmente coinvolto e da residente in Svizzera anche.
Fortunatamente non vivo a migliaia di chilometri dall'Italia, ma con un tiro di schioppo ci torno ogni qualvolta ne abbia voglia e guai se così non fosse.
Se per davvero per poter circolare e tornare in Italia, mi dovessero obbligare sia da parte Svizzera sia da parte italiana a dover utilizzare questa applicazione, come fosse una specie di passaporto che va timbrato, ebbene, cosa ne sarebbe della mia vita e della normalità a cui ero abituato???
Come dipendente di una grande azienda dove ho lavorato come autotrasportatore e ora inserito in un altro contesto, qualora dovesse uscire una circolare dove si consiglia l'utilizzo di una simile applicazione anche in territorio svizzero, il consiglio non sarebbe visto come tale, ma sarebbe visto come un obbligo discriminante per chi sceglie di opporsi..
Facendo un esempio più pratico ed utilizzando un cognome fittizio, sarebbe come a dire che all'entrata dell'azienda Il Butti Ugo non risulta nell'elenco degli iscritti a questa applicazione, che una eventuale impiegato controllerebbe.
E quindi non può entrare in azienda e stare insieme ai propri colleghi perché, non si sa se ammalato, immune o chissà cosa..
Chi lavora poi in campo statale non ci sarà nessun consiglio, ma sarà obbligato a farsi controllare.
Ma dove stiamo andando a finire?...
Non avete idea, non avete idea di quanto io sia preoccupato per l'avvenire dei miei cari..
Possibile che fino a pochi mesi fa qui si scherzava, si facevano battute, c'erano anche incomprensioni e malevolenze da parte di alcuni che ora fanno quasi sorridere a pensarci bene.
Possibile che il mondo e non soltanto il mondo ma noi esseri umani stiamo cambiando percorrendo una strada senza ritorno?

[Massimo]

In base a quello che ho letto, l'app della Lombardia ha avuto un 5,9% di consenso con 2 segnalazioni soltanto......
Ma una bella cavigliera elettronica non sarebbe meglio?.......