Ci si potrebbe leggere di speranza, ma anche disperazione o speranzoso.
Disperazione no , non sono a questo punto però ci stava bene con la parola, perché comunque magari non racchiude il mio sentimento di questo momento, ma quello di altre persone che purtroppo hanno avuto tra loro persone che non ce l'hanno fatta.

E che magari hanno la speranza di vedere la fine di questo incubo..
Qui nel mio vicinato l'impressione è quella di una normalità congelata.
Che cosa vuol dire?
Che non è una vera e propria normalità, ma come gli alimenti congelati li si guarda attraverso una patina o un velo di ghiaccio, anche questa normalità viene filtrata da qualcosa che rende tutto uguale e allo stesso tempo diverso.
Solo i vecchi non risentono più di tanto di questa situazione.
Ogni tanto ne passa qualcuno che tacca bottone e si parla a distanza del tempo di guerra, dove i sacrifici erano maggiori altro che stare in casa.
Questo è un lusso mi dicono, e poi se ne vanno borbottando.
Qualcuno per via della barba folta mi scambia per un loro coetaneo, alche mi tocca andare in bagno a controllarmi la faccia per vedere se è tutto a posto.
Per il momento sì.
