C'era una volta l'harleista....
Re: C'era una volta l'harleista....
Aggiungo: si critica tanto il consumismo e si vorrebbe una società più etica, quando questa stessa organizzazione sociale ci permette di avere sostentamento. Se consumassimo tutti di meno, guadagneremmo di meno ed avremo uno standard di vita più basso, potremmo contare su minori risorse in campo medico, nella ricerca scientifica, nella cura degli anziani e dei malati ed in generale su chi non ce la fa.
E non ce ne sarebbe per tutti, anche solo se tornassimo ad avere cicli di produzione alimentare più etici ed ecologici. Un tot della popolazione morirebbe di fame.
Detto questo non voglio dire che il mondo di oggi sia perfetto, è pieno di brutture ed ingiustizie e ci sono margini enormi di miglioramento etico e sociale che si dovrebbe cercare di perseguire ed invece non si fa.
E non ce ne sarebbe per tutti, anche solo se tornassimo ad avere cicli di produzione alimentare più etici ed ecologici. Un tot della popolazione morirebbe di fame.
Detto questo non voglio dire che il mondo di oggi sia perfetto, è pieno di brutture ed ingiustizie e ci sono margini enormi di miglioramento etico e sociale che si dovrebbe cercare di perseguire ed invece non si fa.
Re: C'era una volta l harleista....
Ma tutto quello che è guidato dalla passione non è lavoro. Sono atti creativi. È divertimento. Chi li fa non li fa mai per denaro. Il denaro ci viene infilato a forza dal sistema mercatista.Hannibal ha scritto:
Le auto da corsa esistono perché sono state sviluppate da gente che ci ha messo anima e cuore, con competenze ottenute da anni di studio ed esperienza, lavorando molte ore al giorno in un ciclo economico che richiede il loro consumo da parte di chi guadagna un botto. Nel modello che hai descritto non esisterebbero.
Lo stesso per il ristorante dove ti puoi fermare a mangiare gratis: perché il ristoratore ci ha messo la vita 20 ore al giorno per renderlo accogliente e preparare piatti deliziosi. Se ci lavorassimo a turno sarebbe accogliente come una mensa e si mangerebbe da schifo.
Sviluppo tecnologico e disponibilità di beni dipende da preparazione, dedizione ed esperienza. Non è solo una questione numerica dei beni che verrebbero condivisi, se lavorassimo tutti poco non avremmo la qualità tecnologica dei beni di cui possiamo fruire, indipendentemente dalla loro disponibilità. E niente robot che lavorano al posto nostro.
L'operosità delle persone deve essere stimolata a partire dalla necessità di reperire il denaro per vivere fino a raggiungere obiettivi di soddisfazione economica e di strutturazione dei progetti che si perseguono, questo per avere il progresso tecnologico ed organizzativo che diamo per scontato ma così scontato non è per niente.
Senza questo si andrebbe in giro con le frecce a cacciare nei boschi, osservando chi non è capace di farlo morire di stenti, perché la mancanza di risorse, organizzazione e competenze non permetterebbe a tutti di avere da mangiare. Ed i fortunati che ci riuscissero, morirebbero al primo ascesso ai denti.
Nessuno farebbe bene un lavoro che non piace se non avesse la necessità di guadagnare per sopravvivere o sopravvivere perché qualcuno in un regime in cui sei costretto a farlo ti punterebbe una pistola in fronte.
Questo è quello che penso sull'insostenibilità dello scenario socio-economico che hai descritto.
Se un artigiano avesse garantito il cosiddetto reddito di cittadinanza, in maniera cospicua, e tutti gli attrezzi e materiali li avesse gratuitamente. Lavorerebbe gratuitamente. Perché non sarebbe lavoro. E non si farebbe problemi a donarlo agli altri. Prima delle civiltà il dono era uno dei meccanismi principali di relazione tra i villaggi tribali.
Si, non sto scherzando! Le cose che hai scritto la macchina da corsa e tutto il resto, se il metallo l'artigiano lo avesse gratis, e il compenso per vivere dignitosamente lo avesse garantito dallo Stato, la macchina me la farebbe gratis!
Come io rimapperei gratis le Harley a tutti quelli che vengono a trovarmi, se non avessi costi di licenze e chiavi per la rimappatura. E se avessi garantito un reddito simile a quello di cittadinanza.
Non è il denaro l'incentivo. Ma è il bisogno di creare. Di esprimere creatività, e di manifestarsi come esseri umani.
Molte persone non hanno chiaro il concetto di lavoro. Oggi le persone che guadagnano facendo quello che amano sono pochissime!
Le altre sono persone che odiano quella schifezza di lavoro che sono obbligati a fare tutti i santi giorni per il solo dover sopravvivere!
E l'esempio lo avete quando andate in un ufficio postale o in comune, allo sportello trovate sempre una persona che si comporta da pezzo di merda, ed è sgarbato e se la prende con voi, come se fosse per colpa vostra che lui deve fare ogni giorno quel lavoro di merda.
Come ho spiegato nell'esempio del Ghana e degli inglesi, sono 4000 anni che le popolazioni vengono prese per il cu*o sempre nello stesso modo.
Il padrone stampa il denaro dal nulla, e si compra il lavoro di milioni di schiavi. 4000 anni fa era il Gran Khan che faceva tessere foglie di alberi e ci apponeva il suo sigillo.
Durante l'impero romano si coniavano Sesterzi di nichel invece che d'oro.
Ed oggi le banche centrali inseriscono numeri su un computer per creare moneta elettronica.
Ma il succo dello sfruttamento non cambia. Miliardi di persone devono alzarsi la mattina per andare a lavorare per pagare delle inutili tasse, perché sennò hanno le agenzie delle entrate alle calcagna.
E del lavoro che sono obbligate a fare il surplus produttivo se lo incamera un qualche padrone che conosce il meccanismo monetario.
Era già previsto che le linee ferroviarie costruite dai nostri nonni se le sarebbero prese imprese e famiglie private.
E lo stesso è accaduto con i porti, gli aeroporti, le autostrade, le linee telefoniche, e tutto quello da cui si può spremere denaro.
Lo Stato ti tassa, tu ti devi alzare per andare a procurarti i soldi per pagare le tasse, e i padroni compresi quelli che agiscono dietro lo Stato incamerano il risultato del tuo lavoro, lasciandoti le briciole. Ma mentre fino a fine anni '90 facevi una vita tutto sommato dignitosa con quello che ti avanzava, ora non più, ti devono distruggere, mungendoti il 70% di quello che guadagni. Oltre ad avere incamerato il profitto di ciò che hai prodotto.
È questo la società neoliberista e globalista. È neo-feudalesimo mercantile.
E voi mi parlate di libertà, quando guido la mia Harley?
Re: C'era una volta l'harleista....
E chi manco la guida la Harley, magari ha una custom jappo e viene considerato quasi sempre uno sfig@to?
Può godersi uguale un nanosecondo di libertà o porsi un miliardo di domande per finire di tirare giù il cavalletto e buonanotte ai suonatori?
Può godersi uguale un nanosecondo di libertà o porsi un miliardo di domande per finire di tirare giù il cavalletto e buonanotte ai suonatori?
Re: C'era una volta l'harleista....
Mi sa che a questo punto l harleysta di cui parlavo nel thread iniziale è scappato da un pezzo , spaventato da questi argomenti importanti e decisamente seri da non prendere sicuramente sottogamba.
Ma di solito normalmente, alle persone difficilmente piace ascoltare chevitadimerda gli tocca fare e quindi preferiscono di gran lunga parlare di cazzate o altro per diluirsi la giornata.
È come se per esempio incontri per strada uno che conosci e parlando del più e del meno salta fuori il discorso dei tuoi problemi.
E il tizio che hai incontrato ad un certo punto ti dice "Ma lo sai che hai proprio una vita di merda?"
Ebbene in quel momento lì ci sono due tipi di reazione, c'è quello che sommessamente abbassa la testa e prosegue per la sua strada , oppure c'è quello che si incazza come una bestia e manda a fare in cu*o grandemente il suo interlocutore.
È una consapevolezza che purtroppo si tende per la maggior parte del tempo a nascondere.
Siamo tutti consapevoli che le cose non stanno andando per il verso giusto ma alla fine preferiamo indossare una maschera , piuttosto che mostrare realmente come stanno le cose.
E questa maschera molto spesso diventa un casco da moto piuttosto che un giubbotto.
Possono anche essere le 4 righe scritte qui dentro ogni tanto.
Sbaglio forse?
Ma di solito normalmente, alle persone difficilmente piace ascoltare chevitadimerda gli tocca fare e quindi preferiscono di gran lunga parlare di cazzate o altro per diluirsi la giornata.
È come se per esempio incontri per strada uno che conosci e parlando del più e del meno salta fuori il discorso dei tuoi problemi.
E il tizio che hai incontrato ad un certo punto ti dice "Ma lo sai che hai proprio una vita di merda?"
Ebbene in quel momento lì ci sono due tipi di reazione, c'è quello che sommessamente abbassa la testa e prosegue per la sua strada , oppure c'è quello che si incazza come una bestia e manda a fare in cu*o grandemente il suo interlocutore.
È una consapevolezza che purtroppo si tende per la maggior parte del tempo a nascondere.
Siamo tutti consapevoli che le cose non stanno andando per il verso giusto ma alla fine preferiamo indossare una maschera , piuttosto che mostrare realmente come stanno le cose.
E questa maschera molto spesso diventa un casco da moto piuttosto che un giubbotto.
Possono anche essere le 4 righe scritte qui dentro ogni tanto.
Sbaglio forse?
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Re: C'era una volta l'harleista....
No non sbagli, la moto in questo caso molti la intendono come mezzo per fuggire a quella merda di cui parlavamo.Massimo ha scritto: Possono anche essere le 4 righe scritte qui dentro ogni tanto.
Sbaglio forse?
E finché il motore frulla e attraversi i bei paesaggi te ne dimentichi anche...
Il problema è che prima o poi la benzina finisce! E devi mettere mano al portafogli per comprarla, e rifornire e guidare all'infinito si scontra con le finanze non infinite e la libertà che non sarà mai infinita...
Re: R: C'era una volta l'harleista....
Mechano ha scritto:No non sbagli, la moto in questo caso molti la intendono come mezzo per fuggire a quella merda di cui parlavamo.Massimo ha scritto: Possono anche essere le 4 righe scritte qui dentro ogni tanto.
Sbaglio forse?
E finché il motore frulla e attraversi i bei paesaggi te ne dimentichi anche...
Il problema è che prima o poi la benzina finisce! E devi mettere mano al portafogli per comprarla, e rifornire e guidare all'infinito si scontra con le finanze non infinite e la libertà che non sarà mai infinita...
Purtroppo la nostra generazione e forse quella dopo e quella dopo ancora no, ma un giorno forse qualcuno libero per davvero per la prima volta lo sarà.
A noi che ci libererà da tutto ciò sarà il camposanto. Unico luogo di pace e tranquillità che a chi giace nulla chiede, ma a chi è in vita son fior di tasse per mantenere un buco in terra..
No dico, un ca%%o di buco in terra..
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Re: C'era una volta l'harleista....
A tutti quelli che hanno eloquentemente chiarito il sistema odierno, dico, mi dispiace per voi, vi sono vicino con il cuore e l'anima e vorrei davvero fare qualcosa per voi, anche se non so cosa.
Se quando andate in Harley siete assaliti da tutti questi pensieri, beh divento triste al solo pensiero.
Nonostante il neofancazzismo e il postbancarismo io , imperterrito, quando vado in Harley, sono ancora libero, sti pensieri manco mi sfiorano, potrebbe accadere di tutto, euro mi
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Se quando andate in Harley siete assaliti da tutti questi pensieri, beh divento triste al solo pensiero.
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Re: C'era una volta l'harleista....
E alle 2:21 della notte io vi dico:
fanc*** vado a dormire ché è tardi!!
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- dave64
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Re: C'era una volta l'harleista....
Ho letto il thread che ha preso una piega impegnata, molto e forse troppo, ora dovrei leggermi Russell, storia della filosofia occidentale vol. 3 ma non so se gliela faccio..buona domenica
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Re: C'era una volta l'harleista....
Hehe qui ci sta gente tosta.dave64 ha scritto:Ho letto il thread che ha preso una piega impegnata, molto e forse troppo, ora dovrei leggermi Russell, storia della filosofia occidentale vol. 3 ma non so se gliela faccio..buona domenica
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Sentire argomentazioni di alto livello è sempre ottima cosa.