In giro come un altro(bello lungo)

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Alfredo
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In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da Alfredo »

Ultimo giorno, di ferie passate a lavorare in casa.
Decido di scaricare un po.
Partenza alle 8.30 da Montesilvano (Pe). Una trentina e passa km di trasferimento per arrivare alle radici della Majella. Giusto il tempo di scaldare il ferro. Inizia la salita verso Caramanico Terme, timidamente di fanno vive alcune curve in leggera salita partito con 14° la temperatura scende leggermente, nulla di fastidioso. Giornata uggiosa, non sai se pioverà o meno ma va bene così, prendere o lasciare, io prendo.
Si inizia a salire e il cambio è il primo ad accorgersene. Le curve ed i tornanti diventano repentinamente continui e sempre più pendenti, la strada lo impone lo sporty lo chiede, l'andatura assume un altro ritmo. Impiego qualche km a capire la giusta andatura per non sentirmi a disagio con la troppa velocità o lentezza. Tra una curva e l'altra rettilinei sempre più brevi. Ne arriva uno di 150m almeno, l'angolo in uscita e quello giusto, apro. L'evo sfida la forte pendenza con un ruggito, prende giri velocemente, e si lancia al limite con urlo rabbioso. Sensazioni non nuove, ma dimenticate da tempo. Il cuore batte veloce, il cambio lento e sonoro mi sveglia e mi avvisa che la curva e li, tiro la leva del freno, non basta tiri ancora ma le pinze mi lasciano intendere che hanno già dato il meglio, allora tocca di nuovo a lui, l'evo, giù due marce e la velocità di entrata e quella giusta. Dall'esterno non sarà sembrata nulla, ma sopra quei trecento chili mi è parsa una staccata della Madonna.
Il mio ego e soddisfatto, allento il passo e mi godo il paesaggio. La Majella distante innevata è un vero spettacolo, intorno a me vegetazione e case sparse.
Arrivo a Caramanico, faccio per andare a prendere un caffè al bar della piazza, come al solito, tutti si fermano li. Ms oggi non io, l'indicazione dice S.Eufemia 5 km , non sono pronto a spegnere la moto e vado oltre. Arrivo al paese e cerco l'immancabile bar della piazza. Ne trovo invece uno sulla strada all'uscita dal paese. Caffè e mi rullo la sigaretta. uso il tabacco per risparmiare, scomodo, ma oggi sfilare la sigaretta dal pacchetto non avrebbe avuto lo stesso valore simbolico. Seduto sulla sedia con i piedi platealmente sul sellino, mi guardo allo specchietto, jeans, giubbino di pelle, bandana, pizzo folto e scarmigliato. Tutto è al posto giusto. Potrei essere un banale stereotipo, ma oggi mi sento me stesso quindi bene così.
Riparto per Passo S.Leonardo, se il giubbino svolge egregiamente il suo lavoro, i jeans non fanno altrettanto, sono a 1300m e siamo sotto i 10° anche se il sole malato si sforza di consolarmi.
Armati sugli impianti di risalita con tanto di neve ai lati della strada la scelta è tra deviare per Pacentro, fatto tante volte o salire a Campo di Giove. L'ultima. Vorrei fermarmi a prendere un altri caffè, chi mi corre dietro?, ma poi sono troppi, proseguo scendendo per Cansano. Vorrei fermarmi a fare tante foto, sono tantissimi i posti da immortalare, paesaggi a non finire, ma sono un egoista di fondo, questi scenari li porto nel cuore e la passeggiata andrebbe rovinata falle troppe soste.
A passato Cansano vago verso il fondo valle di Sulmona, da li la strada del ritorno e segnata.
Arrivato iniziano le prime indicazioni per l'autostrada. Se tornare il tempo pranzo sarebbe il caso di prenderla. Poi un indicazione piccola piccola, Scanno 35km. Penso alla strada per arrivarci, Le Gole del Sagittario. Via si devia tornando praticamente indietro.
Passo per la trafficata Sulmona, niente di più disgustoso per il mio stato d'animo. Iniziano le gole. Una strada che si fa fatica definirla a doppio senso, corsie di un metro e mezzo, a volte meno, un susseguirsi di curve a 90°e tornanti in prima con la frizione tirata, incrociate qualcosa di più grande di un SUV vuol dire morte certa, a destra la murata della montagna che sfiora lo specchietto, a sinistra uno strapiombo che ha accolto non pochi motociclisti spavaldi. Queste strade mettono inquietudine a anche se si usa la massima prudenza. E questa la loro bellezza. Il panorama è mozzafiato, in certi punti la montagna ti sovrasta facendoti da tetto sulla testa, sembra che possa venirti giù sulla testa con un nulla. Non esistono spazi di sosta nemmeno per una bicicletta. Poi si arriva all'eremo di san Domenico. Li ho spazio per fermarmi e godermi lo spettacolo della montagna che abbraccia da ambo i lati un tratto del lago di Scanno. Sono praticamente in mezzo alla strada, ma sono ben visibile da lontano in entrambi i sensi di marcia. Li ognuno si sentirebbe al posto giusto.
Altra sigaretta, ci sta tutta.
Vorrei arrivare al paese di Scanno ad una decina di km, ma il tempo è tiranno, a casa dei miei mi aspetta la moglie con le figlie ed i suoceri. Torno indietro, il pensiero del tempo che scorre, che fin ad ora non mi aveva toccato, mi rovina la discesa, è davvero tardi, prendi l'autostrada. Non è un problema, mi piace anche quella, essere seduto sul mio sporty e bello a prescindere da quanto è comoda o meno la strada. A 130 non avverto più il motore, solo il fastidioso rumore aerodinamico del casco. Rientro abbastanza scomodo, anche in autostrada si passa tra le montagne abruzzesi, inclementi con le loro raffiche di vento laterali dalla forza tremenda. Ricordo che sentivo instabile anche la mia Alfa 159 ... ho detto tutto.
Ma per qualche strano motivo, la scomodità e la sofferenza in moto, mi sono gradite, sono un valore aggiunto al viaggio.
Nota, sto talmente bene da solo, che comprerò una sella singola.
Sono 13.30, ho percorso circa 250km di cui 60 di trasferimenti il resto in strade costellate di curve cieche e tornanti di ogni genere.
Parcheggio nel box di mio padre, appena in tempo per non essere scortese. Con calma studiata parcheggio la moto in retro con cura, il motore inutilmente accesso, sgasate inutilmente assordanti, guardo il mio sporty, non mi viene in mente nulla, non provo nulla, solo che ... non vorrei spegnerlo.

Dedicato a me stesso che cerco continuamente di vendere il mio piccolo fratellino.
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Alfredo
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da Alfredo »

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beaver

In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da beaver »

quando sono a casa giro anche io spesso dalle parti delle gole del sagittario, l'Abruzzo è il paradiso del motociclista a patto di andarci nei giorni feriali, nel WE troppi "vorrei essere valentino" e troppe palette in giro.......

W l'Abruzzo, permettete qualche foto

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Alfredo
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da Alfredo »

Grande beaver! Ma sei di qui?
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da Alfredo »

Oggi stranamente poca gente in giro. Quasi nessuno, è stato piacevolissimo. E a dirla tutta, lungo tutto il tragitto nessuna pattuglia.
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beaver

Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da beaver »

Alfredo ha scritto:Grande beaver! Ma sei di qui?
Provincia di Roma, zona castelli
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Alfredo
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da Alfredo »

Però! Ti piace qui allora? Ricorda, ma vale per tutti. La mia casa è la tua casa ... quando sarà finita ...[emoji23]
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HD Morris
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da HD Morris »

Belle foto! Complimenti!
This is America. This is biker culture.
Get on. Hold tight. Shut up!


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edward69
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da edward69 »

Complimenti per la poeticità che hai messo nella descrizione del viaggetto.
:occhiolino:
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Alfredo
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Re: In giro come un altro(bello lungo)

Messaggio da Alfredo »

Grazie, e quello che ho ricordato di quello che pensavo durante la gita, e che avrei voluto riportare fedelmente. Ma la memoria non è il mio forte
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