Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
Buon giorno a tutti,
inserisco 2 spunti che con HD hanno poco a che vedere ma che trattando di moto possono essere interessanti almeno per qualcuno.
Cosa ne pensate?
Secondo voi cosa succede?
SPUNTO 1
Ieri ho fatto un giro a Milano sulla darsena e ho avuto una sorpresa abbatsanza brutta.
La concessionaria Triumph è in liquidazione.
Non sono di quelli che pensano che Milano sia al centro del mondo e cazzate varie però, nella mia città, non c'è 1 concessionaria di questo marchio cosi apprezzato.
Di mio penso che in ogni grande citta ci debba essere almeno 1 concessionario di ogni marchio prestigioso.
SPUNTO 2
Per chi mi conosce sa che, al momento, è per me un colpo al cuore e da qualche altra parte.
Sara un giochino di potere con i tedeschi o la fine di un'azienda storica prestigiosa e con le vendite in aumento?
AMG 15 giorni fa ha EICMA nello stand MV ha messo in bella mostra la MV Hamilton e una bellissima auto e poi molla?
.....Sono giorni molto delicati per quanto concerne il futuro di MV Agusta. In seguito alle dimissioni date dal Vicepresidente Giorgio Girelli a fine novembre, il consiglio di amministrazione del Marchio varesino si è riunito d’urgenza lil primo dicembre 2015. Stando a quanto si apprende, tra Mercedes-AMG e Girelli ci sarebbero state ampie divergenze riguardo ad alcune strategie e piani di crescita (vedi paragrafo successivo), e che tale situazione avrebbe condotto il manager all’addio per evitare tensioni con la proprietà. Uno dei punti del contendere sarebbe stato il progetto di quotazione in borsa, che non avrebbe convinto i tedeschi a tal punto da suggerire a Girelli di porre fine alla questione dando le dimissioni. A seguito di queste, la posizione di Mercedes si dovrebbe rafforzare in MV Agusta, ma il Colosso tedesco, nel corso del board, avrebbe dato una disponibilità di massima ad apportare 10 milioni di euro, quanto basta per coprire le scadenze a breve termine dell’azienda Varesina. Il cuore della questione, però, è un altro: Mercedes nei prossimi mesi dovrà decidere se acquisire il pieno controllo di MV Agusta oppure mollare tutto e uscire dal progetto. A seconda della decisione, si creerebbero due scenari opposti tra loro, che cambierebbero drasticamente il futuro dell’Azienda gestita dalla famiglia Castiglioni.
Se Mercedes-AMG dicesse "sì"
Nel caso Mercedes-AMG decidesse di rimanere, ci sarebbe un grosso finanziamento per un importante piano di sviluppo e crescita, che consiste nella piena acquisizione di MV Agusta e, dunque, nella sottoscrizione di un importante aumento di capitale; passando dal 25% alla maggioranza. L’aspetto più rilevante riguarda il rapporto con le banche: la presenza di Mercedes-AMG ha rappresentato una garanzia cruciale per il finanziamento richiesto nel novembre 2014 a Banca Popolare di Milano, e sarà una garanzia importante anche per eventuali finanziamenti futuri, soprattutto in funzione della crescita. Un passo obbligatorio, se si consulta il bilancio del 2014 del gruppo: una perdita (in euro) di 23 milioni a fronte di un fatturato di 74 milioni (+ 34%) e 26 milioni di debiti (di cui 15 con BPM). Queste cifre, altresì, testimoniano il rafforzamento del trend di crescita di MV Agusta, che sul mercato non sta andando per nulla male: qui gli ultimi dati di vendita italiani, anche se è soprattutto in Inghilterra e Spagna che MV Agusta ha fatto l'exploit (vendite triplicate nel Regno Unito).
Se Mercedes-AMG dicesse "no"
Se invece Mercedes-AMG dovesse ritirarsi dai giochi, ci sarebbero numerose ripercussioni sulla struttura finanziaria della Casa di Schiranna. Sarà molto più difficile continuare il piano di sviluppo ideato e iniziato dal Partner tedesco, per via della mancanza di fondi, e così sarà necessaria una nuova ricapitalizzazione. E in questo contesto dovrebbe concretizzarsi il piano di quotazione in borsa. In questo scenario, però, entrerebbe in gioco il finanziamento da 15 milioni di euro firmato con BPM nel novembre 2014; più precisamente una clausola del contratto che stabilisce che se AMG cessa di essere titolare di almeno il 20% del capitale sociale, MV Agusta dovrà rimborsare anticipatamente e obbligatoriamente quanto dovuto alla Banca Popolare di Milano, a meno che la quota di AMG non venga ceduta ad un terzo soggetto ritenuto “dello stesso standard” della casa tedesca. E con il bilancio alla mano, ciò si tradurrebbe in un colpo basso per MV Agusta, soprattutto ora che Giorgio Girelli non è più nella posizione di continuare il suo progetto.
Ci sarebbe in verità una terza opzione: quella in cui Mercedes non comprerebbe ne uscirebbe, apportando invece un'iniezione di liquidità a cui si aggiungerebbe il sostegno da parte della famiglia Castiiglioni stessa. Pare che sia proprio questa la via più probabile.
IL PROGETTO DI GIORGIO GIRELLI CHE NON È PIACIUTO AI TEDESCHI
Il futuro di MV Agusta è in mano a Mercedes
Giorgio Girelli è stato uno dei fautori della rinascita di MV Agusta negli ultimi anni, soprattutto dello straordinario +86% di vendite fatto registrare nel 2014. L'obiettivo di Girelli era quello di creare un marchio italiano forte e indipendente, e tale forza sarebbe tornata utile per la quotazione dell'Azienda, in modo da generare le risorse necessarie per la crescita della Casa di Schiranna. In forte sintonia con la famiglia Castiglioni, il piano di Girelli prevedeva un graduale distaccamento da Mercedes-AMG ed, eventualmente, una fusione con un marchio storico come Moto Guzzi o Ducati, sempre nel caso queste due fossero state cedute rispettivamente da Piaggio e Volkswagen. Questa linea di politica aziendale e tale assetto finanziario erano stati pienamente approvati da Giovanni Castiglioni. Un fattore che ha giocato a favore di Girelli, tale da guadagnarsi la fiducia dei Castiglioni, è stata proprio la sua esperienza tra il 2000 e il 2012, quando era Amministratore Delegato di Banche Generali ed ha portato a piazza affari l'istituto bancario più grande d'Italia. Con la quotazione in borsa, MV Agusta completerebbe il graduale distacco da Mercedes-AMG, in quanto i fondi del colosso tedesco non sarebbero più necessari. A quanto pare, dev'essere stata questa la divergenza tra il socio tedesco e il manager italiano. Ovviamente, le dimissioni di Girelli fanno ipotizzare sempre più ad un graduale allontanamento dall'ipotesi "quotazione" e ad un graduale avvicinamento all'ipotesi "acquisizione totale" da parte della Casa tedesca. Non resta che attendere ulteriori notizie.
inserisco 2 spunti che con HD hanno poco a che vedere ma che trattando di moto possono essere interessanti almeno per qualcuno.
Cosa ne pensate?
Secondo voi cosa succede?
SPUNTO 1
Ieri ho fatto un giro a Milano sulla darsena e ho avuto una sorpresa abbatsanza brutta.
La concessionaria Triumph è in liquidazione.
Non sono di quelli che pensano che Milano sia al centro del mondo e cazzate varie però, nella mia città, non c'è 1 concessionaria di questo marchio cosi apprezzato.
Di mio penso che in ogni grande citta ci debba essere almeno 1 concessionario di ogni marchio prestigioso.
SPUNTO 2
Per chi mi conosce sa che, al momento, è per me un colpo al cuore e da qualche altra parte.
Sara un giochino di potere con i tedeschi o la fine di un'azienda storica prestigiosa e con le vendite in aumento?
AMG 15 giorni fa ha EICMA nello stand MV ha messo in bella mostra la MV Hamilton e una bellissima auto e poi molla?
.....Sono giorni molto delicati per quanto concerne il futuro di MV Agusta. In seguito alle dimissioni date dal Vicepresidente Giorgio Girelli a fine novembre, il consiglio di amministrazione del Marchio varesino si è riunito d’urgenza lil primo dicembre 2015. Stando a quanto si apprende, tra Mercedes-AMG e Girelli ci sarebbero state ampie divergenze riguardo ad alcune strategie e piani di crescita (vedi paragrafo successivo), e che tale situazione avrebbe condotto il manager all’addio per evitare tensioni con la proprietà. Uno dei punti del contendere sarebbe stato il progetto di quotazione in borsa, che non avrebbe convinto i tedeschi a tal punto da suggerire a Girelli di porre fine alla questione dando le dimissioni. A seguito di queste, la posizione di Mercedes si dovrebbe rafforzare in MV Agusta, ma il Colosso tedesco, nel corso del board, avrebbe dato una disponibilità di massima ad apportare 10 milioni di euro, quanto basta per coprire le scadenze a breve termine dell’azienda Varesina. Il cuore della questione, però, è un altro: Mercedes nei prossimi mesi dovrà decidere se acquisire il pieno controllo di MV Agusta oppure mollare tutto e uscire dal progetto. A seconda della decisione, si creerebbero due scenari opposti tra loro, che cambierebbero drasticamente il futuro dell’Azienda gestita dalla famiglia Castiglioni.
Se Mercedes-AMG dicesse "sì"
Nel caso Mercedes-AMG decidesse di rimanere, ci sarebbe un grosso finanziamento per un importante piano di sviluppo e crescita, che consiste nella piena acquisizione di MV Agusta e, dunque, nella sottoscrizione di un importante aumento di capitale; passando dal 25% alla maggioranza. L’aspetto più rilevante riguarda il rapporto con le banche: la presenza di Mercedes-AMG ha rappresentato una garanzia cruciale per il finanziamento richiesto nel novembre 2014 a Banca Popolare di Milano, e sarà una garanzia importante anche per eventuali finanziamenti futuri, soprattutto in funzione della crescita. Un passo obbligatorio, se si consulta il bilancio del 2014 del gruppo: una perdita (in euro) di 23 milioni a fronte di un fatturato di 74 milioni (+ 34%) e 26 milioni di debiti (di cui 15 con BPM). Queste cifre, altresì, testimoniano il rafforzamento del trend di crescita di MV Agusta, che sul mercato non sta andando per nulla male: qui gli ultimi dati di vendita italiani, anche se è soprattutto in Inghilterra e Spagna che MV Agusta ha fatto l'exploit (vendite triplicate nel Regno Unito).
Se Mercedes-AMG dicesse "no"
Se invece Mercedes-AMG dovesse ritirarsi dai giochi, ci sarebbero numerose ripercussioni sulla struttura finanziaria della Casa di Schiranna. Sarà molto più difficile continuare il piano di sviluppo ideato e iniziato dal Partner tedesco, per via della mancanza di fondi, e così sarà necessaria una nuova ricapitalizzazione. E in questo contesto dovrebbe concretizzarsi il piano di quotazione in borsa. In questo scenario, però, entrerebbe in gioco il finanziamento da 15 milioni di euro firmato con BPM nel novembre 2014; più precisamente una clausola del contratto che stabilisce che se AMG cessa di essere titolare di almeno il 20% del capitale sociale, MV Agusta dovrà rimborsare anticipatamente e obbligatoriamente quanto dovuto alla Banca Popolare di Milano, a meno che la quota di AMG non venga ceduta ad un terzo soggetto ritenuto “dello stesso standard” della casa tedesca. E con il bilancio alla mano, ciò si tradurrebbe in un colpo basso per MV Agusta, soprattutto ora che Giorgio Girelli non è più nella posizione di continuare il suo progetto.
Ci sarebbe in verità una terza opzione: quella in cui Mercedes non comprerebbe ne uscirebbe, apportando invece un'iniezione di liquidità a cui si aggiungerebbe il sostegno da parte della famiglia Castiiglioni stessa. Pare che sia proprio questa la via più probabile.
IL PROGETTO DI GIORGIO GIRELLI CHE NON È PIACIUTO AI TEDESCHI
Il futuro di MV Agusta è in mano a Mercedes
Giorgio Girelli è stato uno dei fautori della rinascita di MV Agusta negli ultimi anni, soprattutto dello straordinario +86% di vendite fatto registrare nel 2014. L'obiettivo di Girelli era quello di creare un marchio italiano forte e indipendente, e tale forza sarebbe tornata utile per la quotazione dell'Azienda, in modo da generare le risorse necessarie per la crescita della Casa di Schiranna. In forte sintonia con la famiglia Castiglioni, il piano di Girelli prevedeva un graduale distaccamento da Mercedes-AMG ed, eventualmente, una fusione con un marchio storico come Moto Guzzi o Ducati, sempre nel caso queste due fossero state cedute rispettivamente da Piaggio e Volkswagen. Questa linea di politica aziendale e tale assetto finanziario erano stati pienamente approvati da Giovanni Castiglioni. Un fattore che ha giocato a favore di Girelli, tale da guadagnarsi la fiducia dei Castiglioni, è stata proprio la sua esperienza tra il 2000 e il 2012, quando era Amministratore Delegato di Banche Generali ed ha portato a piazza affari l'istituto bancario più grande d'Italia. Con la quotazione in borsa, MV Agusta completerebbe il graduale distacco da Mercedes-AMG, in quanto i fondi del colosso tedesco non sarebbero più necessari. A quanto pare, dev'essere stata questa la divergenza tra il socio tedesco e il manager italiano. Ovviamente, le dimissioni di Girelli fanno ipotizzare sempre più ad un graduale allontanamento dall'ipotesi "quotazione" e ad un graduale avvicinamento all'ipotesi "acquisizione totale" da parte della Casa tedesca. Non resta che attendere ulteriori notizie.
Re: R: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio.....
Azz! Sembra un momento non buono per MV..o almeno è quello che ne ho tratto. Di finanza capisco una sega..:roll:
MODERATORE FORUM
Re: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
il fatturato è aumentato le moto vendute anche probabilmente la gestione lascia a desiderare.
Il mio dilemma è:
è possibile che sia entarta amg mercedes per stare dentro qualche mese buttare qualche soldo, fare figure a eicma per poi andarsene?
Il mio dilemma è:
è possibile che sia entarta amg mercedes per stare dentro qualche mese buttare qualche soldo, fare figure a eicma per poi andarsene?
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beaver
Re: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
Sono giochi di finanza tipici di quando ci si dimentica che:
1. Un marchio esiste se esiste un prodotto serio e vendibile (ovvero moto belle, affidabili e a prezzi giustificabili almeno sulla gamma media)
2. Per avere un prodotto serio bisogna avere una rete di assistenza degna di questo nome e la pronta disponibilità di ricambi per supportarla.
Siccome a parte Piaggio nessun marchio italiano si è mai preoccupato di questi due punti (particolarmente per il secondo) il risultato è che sono diventate vittime dei giochi di finanza e del prodotto non si preoccupa più nessuno con il risultato che non vendono, non attirano e quindi sono destinati a sparire
1. Un marchio esiste se esiste un prodotto serio e vendibile (ovvero moto belle, affidabili e a prezzi giustificabili almeno sulla gamma media)
2. Per avere un prodotto serio bisogna avere una rete di assistenza degna di questo nome e la pronta disponibilità di ricambi per supportarla.
Siccome a parte Piaggio nessun marchio italiano si è mai preoccupato di questi due punti (particolarmente per il secondo) il risultato è che sono diventate vittime dei giochi di finanza e del prodotto non si preoccupa più nessuno con il risultato che non vendono, non attirano e quindi sono destinati a sparire
Re: R: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio.....
beaver ha scritto:Sono giochi di finanza tipici di quando ci si dimentica che:
1. Un marchio esiste se esiste un prodotto serio e vendibile (ovvero moto belle, affidabili e a prezzi giustificabili almeno sulla gamma media)
2. Per avere un prodotto serio bisogna avere una rete di assistenza degna di questo nome e la pronta disponibilità di ricambi per supportarla.
Siccome a parte Piaggio nessun marchio italiano si è mai preoccupato di questi due punti (particolarmente per il secondo) il risultato è che sono diventate vittime dei giochi di finanza e del prodotto non si preoccupa più nessuno con il risultato che non vendono, non attirano e quindi sono destinati a sparire
Tagliente come la lama di una ghigliottina,ma ciò che ha scritto Beaver é vero. ;-)
MODERATORE FORUM
Re: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
beaver ha scritto:Sono giochi di finanza tipici di quando ci si dimentica che:
1. Un marchio esiste se esiste un prodotto serio e vendibile (ovvero moto belle, affidabili e a prezzi giustificabili almeno sulla gamma media)
2. Per avere un prodotto serio bisogna avere una rete di assistenza degna di questo nome e la pronta disponibilità di ricambi per supportarla.
Siccome a parte Piaggio nessun marchio italiano si è mai preoccupato di questi due punti (particolarmente per il secondo) il risultato è che sono diventate vittime dei giochi di finanza e del prodotto non si preoccupa più nessuno con il risultato che non vendono, non attirano e quindi sono destinati a sparire
Ciao Beaver apprezzo la tua analisi però (la mia è anche una speranza) secondo me non è così centrata e ovviamente lo motivo.
La persona che si occupa di finanza che. infatti arrivava dal mondo bancario è stata segata.
Il volume delle vendite è aumentato a doppia cifra rispetto all'anno precedente.
Lì dentro c'è una guerra tra amg Mercedes e qualcun altro e penso quel qualcun altro abbia cercato una speculazione.
Se prende le redini Mercedes il tuo punto 2 verrebbe a cadere.
Mi viene male a pensare che Mercedes si presenti a eicma meno di un mese fa esponendo dentro lo stand. MV una macchina per poi scomparire.
Per quel che ne so quella è una azienda che ha potenzialità inespresse e se i crucchi entrano in modo pesante la vedremo rifiorire.
Ieri quella era in azienda a tutti gli effetti artigianale e l'artigiano non ha la possibilità di fare numeri elevati perché non è strutturato non ha una rete vendita, ricambi ecc.
La cosa che mi fa pensare chemercedes entri prepotentemente e che è. L'unico gruppo tedesco che non ha le moto.
La cosa che di primo acchito sembra una cagata nella realtà non lo è (bmw motorrad, Audi Ducati....mancano loro).
- Alfredo
- Messaggi: 5871
- Iscritto il: 06/10/2013, 22:15
- Modello: Sportster 1200Custom 2013
- Località: Montesilvano PE Sportster 1200 custom
Re: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
Dunque i nostri gioielli sono merce da esposizione per crucchi.
Re: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
Alfredo ha scritto:Dunque i nostri gioielli sono merce da esposizione per crucchi.
Beh secondo me meglio merce da esposizione per crucchi che ne apprezzano il valore storico e creativo piuttosto che merce di scambio per finanzieri e banchieri.
Al tempo stesso meglio un cruccio che il fallimento
- Alfredo
- Messaggi: 5871
- Iscritto il: 06/10/2013, 22:15
- Modello: Sportster 1200Custom 2013
- Località: Montesilvano PE Sportster 1200 custom
Re: Moto finanza, crisi, giochi di potere, prestigio......
ma si. Non penso tanto al marchio, innumerevoli sono quelli nati e falliti, non sarebbero i primi ne gli ultimi. Ma se sopravvivono mi fa piacere per i dipendenti che continuano a portare lo stipendio a casa.
