fabri2005 ha scritto: ↑24/12/2023, 9:52
Per un normale cittadino è molto complicato fare politica nel senso riuscire a lavorare per vivere e in piú lavorare per cambiare la situazione o l'ambiente politico distaccato dalle necessità del popolo.
Noi li votiamo? Fino ad oggi personaggi realmente carismatici con idee o le palle di portare avanti ciò in cui credono per migliorare la società non me ne vengono in mente.
Molto utile a farmi capire o ragionare su come stanno le cose è stato per me leggere o ascoltarlo nei suoi video che si trovano su YouTube, il filosofo Umberto Galimberti il quale fa notare che finché tutto gira con l'idea di fare profitto le reali necessità del uomo passano in secondo piano. Non propone una reale soluzione per invertire la situazione ma una cosa è certa, finché la finanza/economia; ai giorni nostri decisamente più potente ed influente della politica, comunica e dirige quest'ultima che le è dipendente per stare in piedi non esisteranno risultati o fini che abbiano come obbiettivo il bene del cittadino e della società.
La politica dovrebbe essere indipendente dalla finanza e magari fare leggi che sfruttino l'economia per migliorare la situazione culturale e sanitaria dei cittadini. Ovviamente è utopia poiché le economie mondiali sono talmente potenti che vedo difficile un ribaltamento del genere.
Come possiamo noi cambiare le cose?
Pesonalmente se durante le elezioni non vedo candidati seri ma i soliti attori bravi a chiaccherare, a fare retorica, a farci infervorare con i discorsi evidenziando capri espiatori che convengono a loro o chi sopra di loro faccio scheda nulla. È comunque un voto, un segnale lo da.
Poi purtroppo l'ultimo modo che vedo per protestare concretamente è non pagare. Ma si passerebbe solo per delinquenti e lo noterebbero solo le forze dell'ordine del momento che immagino quanto gliene freghi nella nostra causa visto che stanno lavorando.
Mio caro Fabri capisco perfettamente il tuo ragionamento però tieni presente che ciò che ha scritto l'amico Conte, non è sbagliato.
Ai miei tempi, la politica, era molto più presente in mezzo a noi giovani e si facevano le piazze e i banchetti sempre nelle stesse piazze.
Avevamo degli ideali che oggi sembrano completamente spenti nei giovani...
Lo dico tranquillamente senza formi il problema alcuno, sono sempre stato di sinistra seguendo una linea ben precisa.
È vero anche che c'erano altri politici con un livello che oggi da quello che vedo non esiste più..
Noi ci interessavamo di politica, partecipavamo ai comizi.
Facevamo proteste, cortei e manifestazioni.
Oggi tutto questo sembra che non interessi più a nessuno e se interessa interessa solo a quei pochi..
Logicamente se pensiamo che non possiamo cambiare nulla, non cambierà mai nulla..
Già la negatività di questo pensiero, porta a percorrere soltanto la strada della negazione.
E quindi automaticamente, diremo a noi stessi che non cambierà mai nulla e che non possiamo fare niente.
Siamo come inermi davanti agli eventi..
Invece non è così che funziona.
Il problema è che in Italia il popolo è totalmente disunito.
Non c'è più nessuno in grado di unire le masse di portarle in una piazza, di tenere un comizio che sia un vero comizio e di fare politica come si faceva una volta..
O forse più che non c'è nessuno, non c'è voglia di farlo?
Per interessarsi di politica non bisogna per forza di cose diventare dei politici, molto semplicemente, Basta seguire l'andamento del partito che si è votato.
Magari diventare un attivista e non restare soltanto ad aspettare che le cose ci cadono dal cielo.
Come diceva il compianto John Fitzgerald Kennedy, non è tanto cosa possiamo fare noi per voi ma cosa potete fare voi per il vostro paese.
Probabilmente non è la frase esatta e mi scuserete se non la ricordo nella sua completezza, ma il concetto credo si capisca abbastanza bene.
Se restiamo fermi sulla soglia senza avere mai il coraggio di entrare non sapremo mai cosa c'è oltre.