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A fronte di quello che ho letto poco fa scritto dall'amico Grifo il quale ha deciso di lasciare la sua amata Harley per vivere più serenamente, mi si pongono in mente delle domande che giustamente uno magari si fa.
Avviandoci verso una età che prima o poi ci mostrerà spero poi, gli acciacchi o i primi acciacchi, della vecchiaia, seduto in poltrona ci si mette un po' a pensare e a domandarsi come sarà quel domani che ancora non ci è dato di sapere.
Ma è così importante saperlo? O è meglio viverlo fino in fondo senza preoccuparsi più di tanto?
Certamente anch'io come voi o molti di voi, o qualcuno anzi più di qualcuno che mi aspetta a casa la sera e che se magari ritardo un po' si preoccupa, mi telefona o mi manda un messaggio sms.
Ma io che mi sento ancora dentro un giovincello e forse beatamente non accetto gli anni che passano faccio bene o faccio male chi può dirlo.
Soltanto quando sono in sella alla mia amata e inseparabile motocicletta, mi sento felice di una felicità diversa.
Più di qualcuno mi ha detto che guarda verrà il momento in cui dovrai farci un pensiero e io come in questo momento sto provando a fare un pensiero, ma non mi passa assolutamente per la testa di lasciarmi alle spalle questa passione questa viscerale e intensissima passione.

Capisco, Palma, davvero.

Posso dire che i due ordini di fattori si sono sommati ad un certo punto della mia vita.
Il pensiero di dare un dispiacere a mia figlia ha poi trovato appoggio nella causa scatenante la decisione, cioè il rischio dovuto all'intervento subito. Per l'età...51 anni...non sarei ancora stato da pensionamento.
Aggiungo anche un terzo aspetto: trenta anni fa, quando feci la prima delle molte operazioni a questo benedetto ginocchio, mi fecero un'anestesia non corretta e mi mandarono in coma. Un coma da cui sono stato uno dei pochissimi - non so se si arriva alle dita di una mano - a risvegliarsi. Comprendi quindi che la somma diventa piuttosto importante. Gli altri interventi sono stati con altro tipo di anestesia ma non è detto sia sempre possibile, in specie in casi di emergenza.

Azz! Andare in coma per un anestesia brutta storia...........
Io ho letteralmente un'avversione per tutto quello che riguarda ospedali pronto soccorsi e roba del genere......
Ho degli esami da fare da mesi che continuo a rimandare perché me ne fotto.....
Sto praticamente giocando alla roulette russa con me stesso, ma non avendo figli me lo posso anche permettere.
Da molto tempo ormai non calcolo più il tempo in anni ma in giorno per giorno.
Il Palma scrive di passione e per me è una passione che dura da 41 anni...
Ma più che una passione la paragono ad una malattia ad una specie di malattia.
Una malattia buona, una malattia positiva.
Da cui però è molto difficile guarire.
Quando non sei tu a decidere ma sono gli eventi a decidere per te è molto diverso..
Capisco e comprendo molto questo tipo di situazione, oggi più che mai.
Mi piacerebbe pensare che un giorno sarà la vecchiaia, l'anzianità a rallentare e poi un giorno fermare questa mia passione/malattia.
Staremo a vedere.