HDForums.it

Dice parte del testo scritto " Questo è Sturgis: un grande raduno di motociclisti nel South Dakota. Harley-Davidson è sempre stata una colonna portante qui, ma da quando la società ha annunciato che sta spostando alcune produzioni oltreoceano, alcuni fan irriducibili stanno mettendo in dubbio la loro lealtà."

La parola “lealtà” riempie la bocca.
La parla “dollaro” riempie le tasche.

Quando sposti la produzione in Asia guadagni di più, ma il mezzo perde Anima.
Quando una Harley diventa come tutte quelle "brucia riso" tutte anonime la gente smette di comprarle.

L'azienda crolla e può anche fallire. Il manager si chiede perché...

Non l'ha ancora capito che è l'operaio ed il tecnico appassionato che da Anima ad un mezzo, non le manine orientali sfruttate per una ciotola di riso.

Credo che una moto fortemente caratterizzata come HD, se perde il riferimento col territorio che l'ha fatta diventare ciò che è, perde molto del suo valore e diventa una come tante o quasi. Di solito è il primo passo verso la perdita di proprietà o la chiusura.
Ogni tanto mi viene voglia di comprare una Ducati in quanto capolavoro italiano e, se avesse modelli seri, una Guzzi. Guzzi che ho scartato per acquistare HD solo perchè non fanno più moto con un senso ma, le facessero, non avrei dubbi. Questo per dire quanto io sia legato al significato del territorio e della tradizione.

Questo video mi ha colpito....perchè se biker del genere non più giovani, cambiano marca o passano in Indian o altro......beh.....qualcosa non va...
Gente poi di Sturgis....parliamone...
Harley ha sempre fatto perno su "Tradizione e leggenda" per decenni su decenni.
Se la leggenda me la fai in Asia o altro......che cacchio di leggenda è?
Harley aveva puntato tutto sul senso di patriottismo delle proprie motociclette costruite da mani americane.
Stein dice giusto "i dollari riempiono le tasche", ma c'è una parte di appassionati che la vedono diversamente.
E' questo zoccolo duro che una volta spezzato non torna più indietro.

Vero boss.
Ma Lo zoccolo duro di appassionati, magari vicini ai secondi “anta” non tiene in piedi la baracca.
Quella la salvi con le vendite.
E allora avanti con delocalizzazione e ricerca di nuovi potenziali mercati visti come numeri e nuove tendenze.
Scelte dolorose ma inevitabili.

Elasticità della domanda rispetto al prezzo e fascia di mercato in cui si vuole stare.
Partiamo dalla seconda: se non abbandono la fascia alta ma produco in Asia, perdo clienti; se la abbandono, perdendo chi acquista HD per un senso di appagamento di un desiderio durato anni, su che prezzo mi posiziono? Qui entra in gioco l'elasticità. Di quanto devo scendere per far sì che l'abbandono sia bilanciato dai numeri maggiori?

La necessità di un industria di sopravvivere è normale e importante, un pò meno normale e l'abbandono dei dogmi che hanno sempre professato...
Oggi quale sarà la pubblicità che spingerà le masse a comprare ancora Harley?
Terminato...cessato...finito e concluso il periodo Live to Ride con fiumi di video inneggianti al bel guidare tutti insieme uniti come Bro.....che rimane?

Per fortuna c'è un uomo in quei di Roma, che patacca sul gilet probabilmente se le comprerà tutte lui..
"Quando quell'uomo ritornerà" cantavano I Corvi..................

Ho guardato il video con molto interesse anche se purtroppo non parlando lingua inglese non ho capito quasi niente....
Ma credo nella mia immensa ignoranza qualcosa di averlo capito anche se poco..
Quei baldi signori di cui uno non vi dico quale mi assomiglia anche un po', sono la chiara ed espressiva rappresentazione del motociclista made In America.
Gente sicuramente tosta abituata a scegliere Harley Davidson perché per loro è così da sempre.
Ma la domanda io non la farei a queste genti qui che comprano e che quindi è probabile che si incazzano se le cose non vanno come loro vorrebbero.
Io la farei agli operai della fabbrica Harley Davidson.
Bisognerebbe sentire innanzitutto il loro parere perché sono loro quelli che potrebbero rischiare il posto a favore di altri..

Scusate ma sono un po' curioso...."l'uomo in Roma"?