.. probabile sia deformazione professionale, ho la tendenza ad essere iper critico di fronte alle immagini, ci sono cose che mi saltano subito all'occhio, tipo la scritta invertita e gli scarichi dalla parte sbaglia, orizzonte non orizzontale, problema, questo, che abbiamo tutti quando scattiamo una foto, se non ci stiamo attenti, etc. etc.
ma , credo, sia normale, lavoro con le immagini da quando ero ragazzo.
Thom ha scritto: ↑08/04/2021, 12:12
.. probabile sia deformazione professionale, ho la tendenza ad essere iper critico di fronte alle immagini, ci sono cose che mi saltano subito all'occhio, tipo la scritta invertita e gli scarichi dalla parte sbaglia, orizzonte non orizzontale, problema, questo, che abbiamo tutti quando scattiamo una foto, se non ci stiamo attenti, etc. etc.
ma , credo, sia normale, lavoro con le immagini da quando ero ragazzo.
Volevo farti se mi permetti, una domanda tecnica o semi tecnica visto che io non sono propriamente un esperto in tal senso, e cioè.
Il cambiamento dal rullino, la camera oscura, la macchina reflex completamente manuale.
Dall'analogico al digitale, come hai vissuto questo passaggio professionalmente parlando?
Spesso scrivi che oggi è meglio, ma in questo passaggio del testimone, si è perso qualcosa?
Si è, sicuramente, perso moltissimo, ma si è guadagnato per altri versi.
Il processo analogico, scelta del tipo di pellicola, scelta del tipo di sviluppo, scelta del tipo di carta sulla quale stampavi, scelta del tipo di luce che serviva ad impressionare la carta, più ne bianco e nero che nel colore e molte altre scelte che si potevano fare, ti permettevano di "personalizzare" il prodotto finale ad un livello tale che, oggi, nonostante le infinite possibilità date dalla tecnologia, non è possibile, fisicamente, non è possibile.
Capisco sia un discorso molto tecnico, ma, la scelta stessa della tipologia di carta usata in una stampa, dava risultati diversi, così come l'interazione con i prodotti chimici usati, anche loro, personalizzabili.
Dal punto di vista lavorativo/professionale, oggi, è tutto, enormemente più veloce, facile ed economico.
La velocità è facilmente comprensibile, scatti e, se vuoi, la foto può essere utilizzata in qualsiasi parte del mondo in pochi secondi.
Facile perché, l'evoluzione tecnologica delle attrezzature ti permette di avere immagini che prima erano, praticamente, impossibili da realizzare.
Banalmente, fotografare teatro a colori, non si poteva fare, le pellicole a colori non erano in grado di lavorare con poca luce o, se lo erano, il prezzo in decadimento di qualità, era, quasi insopportabile.
Esempio banale, quando la Kodak presentò la Ektar 1000, pellicola a colori negtiva con sensibiità di 1000 asa, io ci vinsi un appalto con la regione per fotografare la rassegna teatrale regionale, appunto, fui l'unico a proporre il colore per quel tipo di lavoro, gli altri si ostinavano con il bianco e nero, come si era fatto fino ad allora, non per scelta, ma per obbligo...
Oggi, la macchina con cui lavoro è in grado di scattare, in ottima qualità, a 12.000 asa, quasi 5 volte più sensibile di allora, fotografi al buio, praticamente, altre arrivano a 50.000 asa.
(qui possiamo parlare sulla beltà/fascino delle immagini in bianco e nero, cosa verissima, ma, in parte, dovuta al fatto che, le immagini che hanno fatto la storia della fotografia, sono in bianco e nero, altro non si usava... discorso molto lungo).
Economico perché, oggi, con la cifra che si spendeva per avere un corredo minimo e non utilizzabile per gran parte dei generi fotografici, oggi ti compri quello che vuoi.
Con meno di 10.000 euro hai tutto quello che ti serve per "coprire" l'80% delle situazioni, computer compreso.
nel 1992 il mio corredo Hsselblad,, formato 6x6 cm, passava i 40.000.000 di lire e ci facevo, diciamo, il 30% del lavoro.
..ho semplificato e banalizzato al masso la cosa, ma, se vuoi,ne parliamo, è in argomento del quale se ne parla spesso fra amici/fotografi curatori, editori, etc È motlo interessante anche se, spesso, molto tecnico.