Massimo ha scritto:Diciamo anche una cosa che per tanti anni ci siamo fatti imbambolare da una sorta di indottrinamento.
Un modo di essere o di porsi che non ci appartiene per niente.
Siamo abituati a pensare che il biker sia un personaggio solitario quasi fumettistico
Varca le strade in sella al suo mezzo antico e percorrere milioni di chilometri intorno al mondo alla ricerca di se stesso...
Alla fine noi tutti siamo biker e contemporaneamente non lo siamo.
Questi video sono belli come tanti altri.
Ma la vita reale quella di tutti i giorni spesso si scosta molto da queste cose.
Il quotidiano....portare avanti la giornata nella speranza che arrivi un weekend pieno di sole.
Che poi magari neanche arriva...
Ci sono millemila problemi che probabilmente una volta non c'erano quando magari si era un po' più giovani.
La moto è un momento di stacco ma questo non vuol dire che sia per tutti un avventura.
Non conosco nessuno che vive alla Jack Kerouac.
Conosco altresì persone che grazie a buone possibilità possono fare molto.
Viaggiare vedere cose.
Fortunati loro.
Io come altri mi devo accontentare del mio piccolo spazio e sperare che duri ancora un po'.
Vero...
Io lavoro a Roma sul Lungotevere e sotto le mie finestre passa di tutto...
...ogni tanto si sente il "tipico rombo" e allora allungo il collo "per vedere che animale" passa...
Sono quasi sempre su una Softail tanto strafatta da essere irriconoscibile, oppure su 883 "con millemila € di accessori",
che se si fosse comprato una Dyna e l'avesse solo "rifinita" almeno avrebbe avuto qualcosa di effettivamente godibile.
Ricordo da bambino di aver visto un cartone della Disney sulla disciplina stradale;
raccontava come un sopito e pacato Pippo in giacca e cravatta diventasse una belva assetata di sangue come si metteva al volante,
per poi tornare il suo solito pacato sé come scendeva dalla macchina.
Ecco, il 90% degli Harleysti
temo sia così - tanto occupati ad apparire che si dimenticano di essere.
Tutti "borntubì uald!", la "Arlindevison con le Vans&hans" ma con la piadina e la pizza nel cuore...
Non mi fraintendete... ma spesso sono figli di quei Guzzisti ormai canuti
che invece si sparavano davvero i raduni negli anni '70 e si facevano tutto da sé in garage,
senza paura di sporcarsi le mani e senza guardare alla cromatura ultima moda...
Ecco, vorrei appartenere ad un mondo così
ma intanto il mio mondo è questo...
