Hannibal ha scritto:
Le auto da corsa esistono perché sono state sviluppate da gente che ci ha messo anima e cuore, con competenze ottenute da anni di studio ed esperienza, lavorando molte ore al giorno in un ciclo economico che richiede il loro consumo da parte di chi guadagna un botto. Nel modello che hai descritto non esisterebbero.
Lo stesso per il ristorante dove ti puoi fermare a mangiare gratis: perché il ristoratore ci ha messo la vita 20 ore al giorno per renderlo accogliente e preparare piatti deliziosi. Se ci lavorassimo a turno sarebbe accogliente come una mensa e si mangerebbe da schifo.
Sviluppo tecnologico e disponibilità di beni dipende da preparazione, dedizione ed esperienza. Non è solo una questione numerica dei beni che verrebbero condivisi, se lavorassimo tutti poco non avremmo la qualità tecnologica dei beni di cui possiamo fruire, indipendentemente dalla loro disponibilità. E niente robot che lavorano al posto nostro.
L'operosità delle persone deve essere stimolata a partire dalla necessità di reperire il denaro per vivere fino a raggiungere obiettivi di soddisfazione economica e di strutturazione dei progetti che si perseguono, questo per avere il progresso tecnologico ed organizzativo che diamo per scontato ma così scontato non è per niente.
Senza questo si andrebbe in giro con le frecce a cacciare nei boschi, osservando chi non è capace di farlo morire di stenti, perché la mancanza di risorse, organizzazione e competenze non permetterebbe a tutti di avere da mangiare. Ed i fortunati che ci riuscissero, morirebbero al primo ascesso ai denti.
Nessuno farebbe bene un lavoro che non piace se non avesse la necessità di guadagnare per sopravvivere o sopravvivere perché qualcuno in un regime in cui sei costretto a farlo ti punterebbe una pistola in fronte.
Questo è quello che penso sull'insostenibilità dello scenario socio-economico che hai descritto.
Ma tutto quello che è guidato dalla passione non è lavoro. Sono atti creativi. È divertimento. Chi li fa non li fa mai per denaro. Il denaro ci viene infilato a forza dal sistema mercatista.
Se un artigiano avesse garantito il cosiddetto reddito di cittadinanza, in maniera cospicua, e tutti gli attrezzi e materiali li avesse gratuitamente. Lavorerebbe gratuitamente. Perché non sarebbe lavoro. E non si farebbe problemi a donarlo agli altri. Prima delle civiltà il dono era uno dei meccanismi principali di relazione tra i villaggi tribali.
Si, non sto scherzando! Le cose che hai scritto la macchina da corsa e tutto il resto, se il metallo l'artigiano lo avesse gratis, e il compenso per vivere dignitosamente lo avesse garantito dallo Stato, la macchina me la farebbe gratis!
Come io rimapperei gratis le Harley a tutti quelli che vengono a trovarmi, se non avessi costi di licenze e chiavi per la rimappatura. E se avessi garantito un reddito simile a quello di cittadinanza.
Non è il denaro l'incentivo. Ma è il bisogno di creare. Di esprimere creatività, e di manifestarsi come esseri umani.
Molte persone non hanno chiaro il concetto di lavoro. Oggi le persone che guadagnano facendo quello che amano sono pochissime!
Le altre sono persone che odiano quella schifezza di lavoro che sono obbligati a fare tutti i santi giorni per il solo dover sopravvivere!
E l'esempio lo avete quando andate in un ufficio postale o in comune, allo sportello trovate sempre una persona che si comporta da pezzo di merda, ed è sgarbato e se la prende con voi, come se fosse per colpa vostra che lui deve fare ogni giorno quel lavoro di merda.
Come ho spiegato nell'esempio del Ghana e degli inglesi, sono 4000 anni che le popolazioni vengono prese per il cu*o sempre nello stesso modo.
Il padrone stampa il denaro dal nulla, e si compra il lavoro di milioni di schiavi. 4000 anni fa era il Gran Khan che faceva tessere foglie di alberi e ci apponeva il suo sigillo.
Durante l'impero romano si coniavano Sesterzi di nichel invece che d'oro.
Ed oggi le banche centrali inseriscono numeri su un computer per creare moneta elettronica.
Ma il succo dello sfruttamento non cambia. Miliardi di persone devono alzarsi la mattina per andare a lavorare per pagare delle inutili tasse, perché sennò hanno le agenzie delle entrate alle calcagna.
E del lavoro che sono obbligate a fare il surplus produttivo se lo incamera un qualche padrone che conosce il meccanismo monetario.
Era già previsto che le linee ferroviarie costruite dai nostri nonni se le sarebbero prese imprese e famiglie private.
E lo stesso è accaduto con i porti, gli aeroporti, le autostrade, le linee telefoniche, e tutto quello da cui si può spremere denaro.
Lo Stato ti tassa, tu ti devi alzare per andare a procurarti i soldi per pagare le tasse, e i padroni compresi quelli che agiscono dietro lo Stato incamerano il risultato del tuo lavoro, lasciandoti le briciole. Ma mentre fino a fine anni '90 facevi una vita tutto sommato dignitosa con quello che ti avanzava, ora non più, ti devono distruggere, mungendoti il 70% di quello che guadagni. Oltre ad avere incamerato il profitto di ciò che hai prodotto.
È questo la società neoliberista e globalista. È neo-feudalesimo mercantile.
E voi mi parlate di libertà, quando guido la mia Harley?