883Low ha scritto:vai da un dealer il sabato pomeriggio, o in un negozio di ricambi custom.
e trovi quasi tutti i punti che hai elencato.
vita randagia, espedienti e gang no, perchè comunque trovi nel parcheggio il suv, o la moglie che passeggia per il piazzale con il cagnolino.

l'utente medio è comunque una persona benestante.
ti dirò che spesso mi sento a disagio in questi luoghi, come se fossi fuori posto. e probabilmente è proprio così.
nonostante mi piaccia guardare le moto, curiosare tra gli accessori, ammirare le preparazioni più disparate, dai chopper anni 70, ai bobber, dallo stile jappo al frisco, eccetera.
però nell'aria c'è sempre quel senso di dover apparire, di dover dimostrare per forza di essere nello stereotipo del biker.

Ti cito quello che ho scritto tempo fa da un'altra parte in merito a questo argomento.
" Noi come direbbe Il buon vecchio Alberto Sordi, siamo i classici "That's American Boy".....
Quelli che sognano l'America o l'hanno sognata per anni scontenti del proprio modo di vivere. E che magari ancora oggi, vorrebbero vivere nel Kansas City e bere dal boccione dell'acqua col bicchierino di plastica....
Ci sono passato anch'io, e come tanti, ho vissuto Il mio periodo americano abbracciato ad un concetto di vita che non mi appartiene, ma che ho chiaramente appreso dai film e dalla letteratura dedicata. E come il mitico Albertone si sentiva un santi bailor o Joe di maggio con la mazza da baseball in mano, io con la mia custom sotto al sedere mi sentivo un Marlon Brando del quartiere.
La gente mi guardava è vero e spesso mi stava alla lontana, ma alla fine praticamente non ero un ca%%o..
Come la stragrande maggioranza di bikers che girano nel nostro paese.
Siamo solo la pantomima di qualcosa che vorremmo essere ma che non saremo mai..
Qualcuno probabilmente ci ha creduto più di qualcun altro..
Ho fatto parte di clubs e di gruppi tra i più vari. Tutto perché la voglia di aggregazione creata probabilmente dall'esperienza del militare, ti portava a scegliere.
Ma alla fine mi sono reso conto e forse un po' tardi, che siamo semplicemente un paradosso..
Vogliamo vivere al limite ma al limite non ci stiamo.
Vogliamo essere dei duri ma forse dei duri non siamo.
Nessuno di noi vive di espedienti specialmente gli avvocati, i notai e tutta quella congrega di stronzi che vogliono fare gli Svalvolati On the road della domenica mattina......
Io ho vissuto Il mio periodo Harley con i miei eccessi, con le mie paranoie e con tutto quello che ne consegue da un'esperienza del genere.
Ma l'ho vissuto nella maniera più pura.
Sempre con grande spirito di autocritica e soprattutto senza sposare letteralmente certe ideologie ma usando la mia testa sempre e comunque.
Oggi il gilet addosso non lo porto più da molto tempo e non mi interessa neanche più farlo.
C'è un tempo per ogni cosa nella vita. "