C'era una volta l'harleista....

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HD Morris
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da HD Morris »

mass ha scritto:le sensazioni che la harley ti trasmette, le good vibrations, il piacere di viaggiare, di stare insieme , di vivere e divertirsi per me sono uniche

A parte le good vibrations, tutto il resto si può vivere anche su una vespa! Non credo che solo su un’HD si gusti il piacere di viaggiare. Poi c’è l’attaccamento al marchio e lì può partire il fanatismo di cui io sono sicuramente una delle vittime!
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Mechano
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da Mechano »

HD Morris ha scritto:
A parte le good vibrations, tutto il resto si può vivere anche su una vespa! Non credo che solo su un’HD si gusti il piacere di viaggiare. Poi c’è l’attaccamento al marchio e lì può partire il fanatismo di cui io sono sicuramente una delle vittime!
A chi odia le moto, si sente libero con i suoi aeromodelli, o i libri, o gli smartphone e le cazzate elettroniche.
Ognuno che ha degli hobby in quel momento si sente libero.
Ma non è la libertà di un essere umano che è libero di manifestare se stesso.

Sei sempre chiuso nel recinto che il sistema ha pensato per te, perché tu col denaro che ti fornisce possa comprare tutte quelle distrazioni che ti servono per non renderti conto che invece sei uno schiavo della società finanziarizzata.
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HD Morris
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da HD Morris »

Massimo ha scritto:Quindi il vecchio harleysta chi è?
Quello che per forza di cose guida una moto vecchia datata e piena di problemi?
E magari piscia olio.
O per meglio dire qual è allora quel periodo che più rappresenta Harley negli ultimi decenni?
L’era delle HD che pisciano olio è finita con lo Shovelhead, quindi più di tranta anni fa! Ormai si può quasi considerare storia!
È troppo soggettivo cercare un periodo che più rappresenta l’HD negli ultimi decenni!
Basta vedere all’interno di questo forum: si passa da chi vorrebbe telai rigidi motorizzato Panhead a chi piace e trova utile tutta la nuova elettronica!
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HD Morris
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da HD Morris »

Mechano ha scritto:
HD Morris ha scritto:
A parte le good vibrations, tutto il resto si può vivere anche su una vespa! Non credo che solo su un’HD si gusti il piacere di viaggiare. Poi c’è l’attaccamento al marchio e lì può partire il fanatismo di cui io sono sicuramente una delle vittime!
A chi odia le moto, si sente libero con i suoi aeromodelli, o i libri, o gli smartphone e le cazzate elettroniche.
Ognuno che ha degli hobby in quel momento si sente libero.
Ma non è la libertà di un essere umano che è libero di manifestare se stesso.

Sei sempre chiuso nel recinto che il sistema ha pensato per te, perché tu col denaro che ti fornisce possa comprare tutte quelle distrazioni che ti servono per non renderti conto che invece sei uno schiavo della società finanziarizzata.
Posso dirti che quando viaggio per giorni sul mio KING, non mi sento affatto chiuso in un recinto! In quei momenti sono dove voglio essere, con il mezzo che mi piace e faccio quello che mi fa stare bene! Nessuna sensazione da schiavo schiacciato dalla società finanziarizzata!
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RSSkin
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da RSSkin »

HD Morris ha scritto:
Mechano ha scritto:
HD Morris ha scritto:
A parte le good vibrations, tutto il resto si può vivere anche su una vespa! Non credo che solo su un’HD si gusti il piacere di viaggiare. Poi c’è l’attaccamento al marchio e lì può partire il fanatismo di cui io sono sicuramente una delle vittime!
A chi odia le moto, si sente libero con i suoi aeromodelli, o i libri, o gli smartphone e le cazzate elettroniche.
Ognuno che ha degli hobby in quel momento si sente libero.
Ma non è la libertà di un essere umano che è libero di manifestare se stesso.

Sei sempre chiuso nel recinto che il sistema ha pensato per te, perché tu col denaro che ti fornisce possa comprare tutte quelle distrazioni che ti servono per non renderti conto che invece sei uno schiavo della società finanziarizzata.
Posso dirti che quando viaggio per giorni sul mio KING, non mi sento affatto chiuso in un recinto! In quei momenti sono dove voglio essere, con il mezzo che mi piace e faccio quello che mi fa stare bene! Nessuna sensazione da schiavo schiacciato dalla società finanziarizzata!
Non avrei saputo dirlo meglio.

Schiavi del consumismo e di questo mondo esteta... ok...
Ma facciamo ancora tutti quel che ci piace.. o almeno ci proviamo...

CHIUPPILUPETTUTTI!!!! :ditav: :ditav: Ah no forse questo dovevo dirlo nella sezione dove bisogna votare bene... :hahaha:
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Mechano
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da Mechano »

HD Morris ha scritto: Posso dirti che quando viaggio per giorni sul mio KING, non mi sento affatto chiuso in un recinto! In quei momenti sono dove voglio essere, con il mezzo che mi piace e faccio quello che mi fa stare bene! Nessuna sensazione da schiavo schiacciato dalla società finanziarizzata!
Ma sono giorni. Mica viaggi libero tutta la vita.
Prima o poi dovrai fermarti per fare benzina e già ti scontri col denaro da dare al distributore.
Il bollo e l'assicurazione ce lo devi pagare? E hai ancora a che fare col denaro.
Il tagliando ce lo devi fare? E sei ancora in rapporto col denaro.

Per guadagnare il denaro devi impegnare una quantità di tempo della tua vita. Quel tempo in cui lavori viene tolto alla tua vita.
Sono pochi i benestanti di famiglia che possono fare i "liberi" col denaro ed il lavoro degli altri.

Jacques Fresco morto a maggio di quest'anno aveva teorizzato la società basata sulle risorse. Dove il denaro non serve.
E la gente è libera di vivere e godere delle risorse del pianeta ma solo nella misura che questo può rigenerare.

Per cui puoi andare in un grande magazzino, prenderti la moto che ti piace a gratis. Andare in giro perché lavori pochissimo, dato che al posto tuo lavorano dei robot ed il restante poco lavoro da fare per la comunità lo si fa a turno poche ore tutti.
La benzina la fai gratis. Ti fermi a mangiare, perché è gratis. E anche a dormire perché posti dove poterlo fare non si pagano.

E questo sarebbe possibile perché non sono tutti che vogliono possedere o fare le stesse cose. E quindi le risorse potrebbero bastare per tutti proprio perché tutti ne userebbero solo quelle necessarie alla propria sussistenza, e non al consumo spasmondico e continuo di nuovi prodotti e quindi nuove risorse.

Perché se vuoi una barca non la possiedi, ma la prendi in prestito, e quando non la usi tu la usa un altro.
Se vuoi provare un giro in pista con una macchina da corsa, non la possiedi, ma lo puoi fare a turno come tanti altri.
L'automobile per spostarti non la possiedi, ma con una app la chiami e quella viene a prenderti e portarti dove devi andare.
E possiedi solo i beni della tecnologia che permettono una vita moderna e dignitosa, e che ti sgravano da lavori noiosi e ti lasciano libero di dedicarti allo svago, lo studio e la crescita personale.

Questo tipo di società non sono utopistiche, sono possibilissime, ma si scontrano con alcuni problemi dell'umanità, che sono l'avarizia e il desiderio di potere di quell'1% psicopatico che ha accesso al denaro e lo usa per imporre un sistema neoliberista e neofeudale al restante 99%.

Se non credi possibile la società basata sulle risorse c'è il socialismo proutista o Socialismo Umanistico e Democrazia Economica. Che prevede una società più uguale e una funzione utilitaristica del denaro. Con un rapporto massimo di 30:1 nella distribuzione dei salari, ossia il divieto per il manager della corporation di guadagnare oltre 30x il salario del suo più umile sottoposto. Oggi siamo a 300x e anche 500x in alcune aziende.

Senza il risveglio della coscienza sociale e umanistica, non può emergere una società che crede in una equa distribuzione, nel benessere e nella visione di una comunità mondiale.
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Sedicesima Grifo
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Re: C'era una volta l'harleista....

Messaggio da Sedicesima Grifo »

Mechano ha scritto:
Sedicesima Grifo ha scritto:Comunque devo essermi spiegato male. Non ho scritto che l’Harley, o qualcosa di materiale, dia la libertà. Ho scritto che la libertà è uno stato dell’anima. Se uno aspetta, per essere libero, di salire in moto, credo abbia sbagliato qualcosa. Se la moto o qualunque cosa che, per ciascuno singolarmente, fa godere della libertà, è perchè una persona è già libera. Denaro o non denaro. Non occorre essere un asceta per essere libero, non occorre essere ricchi nè è possibile solo da poveri. Ci sono barboni liberi e ci sono benestanti liberi. Perchè hanno la mente libera, non perchè dormono su una panchina o perchè guidano una Maserati.
Quella di cui parli è lo stato di consapevolezza del fatto che ho tutto quello che mi serve per essere felice già quando nasco.
Libero in quel senso lo capisco. Intendi la sensazione che da il non dover usare maschere per i rapporti umani.
Il non doversi calare in un ruolo per essere accettato dai tuoi smili.

Ma per essere veramente libero devi uscire dalla società occidentalizzata. Nel momento in cui accetti ed usi il denaro sei schiavo. Perché il denaro è stato studiato da 4000 anni proprio per porti in tale condizione di debito e quindi schiavitù, nei confronti di chi te lo ha fornito.

Ti faccio un esempio che racconta un economista ai suoi convegni.

In Ghana nel 1860 arrivarono gli inglesi e trovarono cotone e caffè che crescevano rigogliosi. Ma i ghanesi che vivevano nei loro villaggi liberi ed in simbiosi con la natura, non ne volevano sapere di lavorare per gli inglesi.
Il trucco che hanno usato gli inglesi con le minacce al re del Ghana dopo la conquista, è stato quello di imporgli una tassa a tutti i ghanesi su un bene primario, che era la capanna. Se non pagavi quella tassa venivi inprigionato. È l'equivalente della nostra IMU, il bollo, il canone RAI. Una semplice tassa di possesso. Dovevi pagare a qualcuno una tassa per qualcosa che ti eri costruito o qualcuno aveva costruito per te.

Per pagare quella tassa dovevi procurarti le sterline. E le sterline te le davano solo loro gli inglesi perché erano monopolisti di quella moneta. E te la davano solo a fronte del lavoro nei campi di cotone e caffè.

Quindi prima eri libero, ma la tassa ti ha reso disoccupato. E il denaro ti rende schiavo del lavoro. Ma il denaro ti serve per pagare la tassa. Sennò mica ti alzavi il cu*o per andare a lavorare, dato che eri libero. Ora sei schiavo, perché devi produrre surplus di ricchezza che incamera chi gestisce il denaro che te ne lascia le briciole per vivere.

Tutta la società finanziarizzata funziona così.

Se vuoi parlarmi di libertà non citare le Harley. Perché ovunque sono diventate un mezzo per ostentare uno status. Esattamente come l'iPhone, la macchina di lusso, la barca ecc. ecc. Sei schiavo dell'ostentazione e della cultura della visibilità.

Meglio se dici sono appassionato e ho l'Harley perché mi piace paciugarla e guidarla per hobby. Perché per quel tempo che posso personalizzarla, lucidarla, e guidarla, sono libero dai pensieri della miseria della mia condizione di schiavo moderno.

Il film Easy Rider in un certo senso voleva dire qualcosa del genere. Ma se ci hai fatto caso i due protagonisti prima hanno dovuto procurarsi il denaro velocemente con la droga.
E la fine che hanno fatto è stato proprio il loro desiderio di libertà che non è piaciuto ai bigotti che invece erano schiavi del sistema.

Non è cambiato molto da allora. Solo è diminuita la violenza spiccia nei confronti di chi è diverso o aspira ad essere libero.
Ho letto con interesse il Tuo punto di vista.
Non condivido la Tua impostazione ma ciò non significa che sia un’analisi superficiale, anzi.
Solo, ho un sentire diverso e, nel sentire, ciascuno ha il suo.


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Re: C'era una volta l'harleista....

Messaggio da Sedicesima Grifo »

Mechano ha scritto:
HD Morris ha scritto: Posso dirti che quando viaggio per giorni sul mio KING, non mi sento affatto chiuso in un recinto! In quei momenti sono dove voglio essere, con il mezzo che mi piace e faccio quello che mi fa stare bene! Nessuna sensazione da schiavo schiacciato dalla società finanziarizzata!
Ma sono giorni. Mica viaggi libero tutta la vita.
Prima o poi dovrai fermarti per fare benzina e già ti scontri col denaro da dare al distributore.
Il bollo e l'assicurazione ce lo devi pagare? E hai ancora a che fare col denaro.
Il tagliando ce lo devi fare? E sei ancora in rapporto col denaro.

Per guadagnare il denaro devi impegnare una quantità di tempo della tua vita. Quel tempo in cui lavori viene tolto alla tua vita.
Sono pochi i benestanti di famiglia che possono fare i "liberi" col denaro ed il lavoro degli altri.

Jacques Fresco morto a maggio di quest'anno aveva teorizzato la società basata sulle risorse. Dove il denaro non serve.
E la gente è libera di vivere e godere delle risorse del pianeta ma solo nella misura che questo può rigenerare.

Per cui puoi andare in un grande magazzino, prenderti la moto che ti piace a gratis. Andare in giro perché lavori pochissimo, dato che al posto tuo lavorano dei robot ed il restante poco lavoro da fare per la comunità lo si fa a turno poche ore tutti.
La benzina la fai gratis. Ti fermi a mangiare, perché è gratis. E anche a dormire perché posti dove poterlo fare non si pagano.

E questo sarebbe possibile perché non sono tutti che vogliono possedere o fare le stesse cose. E quindi le risorse potrebbero bastare per tutti proprio perché tutti ne userebbero solo quelle necessarie alla propria sussistenza, e non al consumo spasmondico e continuo di nuovi prodotti e quindi nuove risorse.

Perché se vuoi una barca non la possiedi, ma la prendi in prestito, e quando non la usi tu la usa un altro.
Se vuoi provare un giro in pista con una macchina da corsa, non la possiedi, ma lo puoi fare a turno come tanti altri.
L'automobile per spostarti non la possiedi, ma con una app la chiami e quella viene a prenderti e portarti dove devi andare.
E possiedi solo i beni della tecnologia che permettono una vita moderna e dignitosa, e che ti sgravano da lavori noiosi e ti lasciano libero di dedicarti allo svago, lo studio e la crescita personale.

Questo tipo di società non sono utopistiche, sono possibilissime, ma si scontrano con alcuni problemi dell'umanità, che sono l'avarizia e il desiderio di potere di quell'1% psicopatico che ha accesso al denaro e lo usa per imporre un sistema neoliberista e neofeudale al restante 99%.

Se non credi possibile la società basata sulle risorse c'è il socialismo proutista o Socialismo Umanistico e Democrazia Economica. Che prevede una società più uguale e una funzione utilitarisca del denaro. Con un rapporto massimo di 30:1 nella distribuzione dei salari, ossia il divieto per il manager della corporation di guadagnare oltre 30x il salario del suo più umile sottoposto. Oggi siamo a 300x e anche 500x in alcune aziende.

Senza il risveglio della coscienza sociale e umanistica, non può emergere una società che crede in una equa distribuzione, nel benessere e nella visione di una comunità mondiale.
Secondo me è una teoria molto materialistica che non tiene conto delle aspirazioni umane.


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Re: C'era una volta l'harleista....

Messaggio da stein »

Ho letto.
Filosofia e sociologia a piene mani, alto livello.
Complimenti, sono sincero. :clap:
Io penso al Ghana, a quel 20% di ghanesi che c@gano per strada perché non hanno il cesso a casa.
E a tutti gli altri che salgono a c@gare qui. :ohno:
Sorry.
“Ma che è questo schifo? Che c@zzo di musica suonano quei pezzi di merd@?”
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Re: C'era una volta l harleista....

Messaggio da Hannibal »

Mechano ha scritto: Jacques Fresco morto a maggio di quest'anno aveva teorizzato la società basata sulle risorse. Dove il denaro non serve.
E la gente è libera di vivere e godere delle risorse del pianeta ma solo nella misura che questo può rigenerare.

Per cui puoi andare in un grande magazzino, prenderti la moto che ti piace a gratis. Andare in giro perché lavori pochissimo, dato che al posto tuo lavorano dei robot ed il restante poco lavoro da fare per la comunità lo si fa a turno poche ore tutti.
La benzina la fai gratis. Ti fermi a mangiare, perché è gratis. E anche a dormire perché posti dove poterlo fare non si pagano.

E questo sarebbe possibile perché non sono tutti che vogliono possedere o fare le stesse cose. E quindi le risorse potrebbero bastare per tutti proprio perché tutti ne userebbero solo quelle necessarie alla propria sussistenza, e non al consumo spasmondico e continuo di nuovi prodotti e quindi nuove risorse.

Perché se vuoi una barca non la possiedi, ma la prendi in prestito, e quando non la usi tu la usa un altro.
Se vuoi provare un giro in pista con una macchina da corsa, non la possiedi, ma lo puoi fare a turno come tanti altri.
L'automobile per spostarti non la possiedi, ma con una app la chiami e quella viene a prenderti e portarti dove devi andare.
E possiedi solo i beni della tecnologia che permettono una vita moderna e dignitosa, e che ti sgravano da lavori noiosi e ti lasciano libero di dedicarti allo svago, lo studio e la crescita personale.

Questo tipo di società non sono utopistiche, sono possibilissime, ma si scontrano con alcuni problemi dell'umanità, che sono l'avarizia e il desiderio di potere di quell'1% psicopatico che ha accesso al denaro e lo usa per imporre un sistema neoliberista e neofeudale al restante 99%.

Se non credi possibile la società basata sulle risorse c'è il socialismo proutista o Socialismo Umanistico e Democrazia Economica. Che prevede una società più uguale e una funzione utilitarisca del denaro. Con un rapporto massimo di 30:1 nella distribuzione dei salari, ossia il divieto per il manager della corporation di guadagnare oltre 30x il salario del suo più umile sottoposto. Oggi siamo a 300x e anche 500x in alcune aziende.

Senza il risveglio della coscienza sociale e umanistica, non può emergere una società che crede in una equa distribuzione, nel benessere e nella visione di una comunità mondiale.
Le auto da corsa esistono perché sono state sviluppate da gente che ci ha messo anima e cuore, con competenze ottenute da anni di studio ed esperienza, lavorando molte ore al giorno in un ciclo economico che richiede il loro consumo da parte di chi guadagna un botto. Nel modello che hai descritto non esisterebbero.
Lo stesso per il ristorante dove ti puoi fermare a mangiare gratis: perché il ristoratore ci ha messo la vita 20 ore al giorno per renderlo accogliente e preparare piatti deliziosi. Se ci lavorassimo a turno sarebbe accogliente come una mensa e si mangerebbe da schifo.
Sviluppo tecnologico e disponibilità di beni dipende da preparazione, dedizione ed esperienza. Non è solo una questione numerica dei beni che verrebbero condivisi, se lavorassimo tutti poco non avremmo la qualità tecnologica dei beni di cui possiamo fruire, indipendentemente dalla loro disponibilità. E niente robot che lavorano al posto nostro.
L'operosità delle persone deve essere stimolata a partire dalla necessità di reperire il denaro per vivere fino a raggiungere obiettivi di soddisfazione economica e di strutturazione dei progetti che si perseguono, questo per avere il progresso tecnologico ed organizzativo che diamo per scontato ma così scontato non è per niente.
Senza questo si andrebbe in giro con le frecce a cacciare nei boschi, osservando chi non è capace di farlo morire di stenti, perché la mancanza di risorse, organizzazione e competenze non permetterebbe a tutti di avere da mangiare. Ed i fortunati che ci riuscissero, morirebbero al primo ascesso ai denti.
Nessuno farebbe bene un lavoro che non piace se non avesse la necessità di guadagnare per sopravvivere o sopravvivere perché qualcuno in un regime in cui sei costretto a farlo ti punterebbe una pistola in fronte.
Questo è quello che penso sull'insostenibilità dello scenario socio-economico che hai descritto.
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