la Norvegia ha puntato molto, e giustamente, su una svolta ecologica del loro modello, cosa che viene portata ad esempio da tutta la "fauna eco".
Vetture elettriche, mobilità alternativa ed elettrica, un' area di Oslo chiusa a qualsivoglia mezzo inquinante, etc. etc. etc.
Chi sbandiera questo esempio, però, dovrebbe, per onestà, raccontarla tutta.
La Norvegia è uno dei più grandi esportatori di petrolio, vero che intendono smettere, dicono, ma, la momento, questo porta un' immensa quantità di quattrini nelle casse, quattrini che hanno permesso, fino a poco tempo fa, una svolta verso una mobilitò elettrica che, gli altri si sognano.
Fortissimi incentivi alla sostituzione delle autovetture on mezzi elettrici, a fondo perduto

(manovra che hanno già, fortemente, ridotta causa costi astronomici)
Rete di ricarica per le vetture molto diffusa, investimento colossale e costi di ricarica bassi
Colonnine per la ricarica gratuite fuori dai centri abitati,
gratuite
Riscaldamenti casalinghi ad elettricità e/o gas metano (che estraggono)
etc. etc. etc.
Grazie alle sue risorse naturali, Petrolio (sporco) e Gas, la Norvegia è una delle nazioni più ricche al mondo, con i suoi, quanti? 5 milioni e mezzo di abitanti? (Buon per loro)
L'esperimento Oslo, città tutta in pianura e con la bellezza di, forse, 700.000 abitanti, copre un 'area molto limitata, molto bella e vivibile, ma piccola, tutto il resto della città continua ad essere una "metropoli nordica".
Vero, mezzi di trasporto efficienti, capillari e poco inquinanti, ma è un modello esportabile?
Quanti hanno a diposizione tanto denaro da "investire" in progetti simili, qui le dimensioni contano eccome, conta la morfologia, contano le distanze, l'estensione degli agglomerati urbani...
Basti pensare cosa accadrebbe alla nostra rete elettrica se, alla sera, il 10% di noi, attaccasse la sua vetturetta alla presa o se, per un qualche motivo, si spegnessero le centrali atomiche che ci forniscono energia o, come è successo anni fa, crollasse una delle linee che portano corrente attraverso le alpi.
Loro possono, fra l'altro, e s e ne parla poco, hanno, Giustamente, approfittato della capriola eco che fece la Danimarca, investendo a tappeto in energia elettrica alternative, con un piccolo problema, però, quando c'è un sovrappiù di produzione, va smaltito, quando manca, va acquistata.
Indovinate da chi?
Indovinate chi si preoccupa di "smaltire" l'energia in eccesso, dietro compenso, ovviamente?
Come viene usata? Mandando l'acqua per in su, ricaricando le dighe che poi produrranno di nuovo energia....
almeno questo lessi a suo tempo sulle riviste Inglesi e Svedesi, magari sono tutte chiacchere dovute ad invidie varie, ma...
Fanno benissimo, ma, le esperienze, le realizzazioni vanno adattate ed applicate alle differenti soluzioni, noi, in Italia ci confrontiamo con un clima che, nulla a che a vedere con quello anche, solo, transalpino.
Vero, son posti dove fa freddo, ma sappiamo tutti che, dal freddo ci si protegge meglio che dal caldo e con meno dispendio energetico...