BlackRider ha scritto:io rispondo secondo i toni con i quali mi si rivolgono critiche, tipo il detto "occhio per occhio dente per dente"; quindi, se ricevo critiche, mi difendo criticando gli altri, senza eccezione alcuna: se ti sei risentito oppure offeso per aver "sparlato" sulla tua moto fai pure. Il mio non è razzismo intellettuale, come l'hai appena definito, ma è sola pura constatazione: ognuno è liberissimo di spendere i propri soldi come meglio crede, io ho voluto entrare nel mondo delle Harley-Davidson e ne sono fiero e se tu o altri dirottate i vostri acquisti su altre marche o modelli... affare vostro, la cosa non mi tocca più di tanto.
Per me l'argomento è da considerarsi chiuso Massimo, se qualcuno ancora sta a rosicà su ciò che ho fatto sulla mia moto... e poi queste allusioni alla plebe... che significa... che il nostro amico Roby è un ricco milionario tale da avere parecchie moto? beh... se sono poi queste coreane... capirai... mah... da qui si vede il quoziente d'intelletto, non aggiungo altro, per me è da chiudersi questa parentesi e comunque credo che anche tu Roby, a questo punto, sia finito nella mia blacklist.
Meglio che ridai un'occhiata al 3D (anzi fallo dare a qualcuno sopra le parti) dopodiché fai una considerazione su chi ha cominciato cosa.
P.s.
ironic mode on significa che sto iniziando ad ironizzare,
ironic mode of significa che ho finito di ironizzare
Ironia:
s. f. [dal lat. ironīa, gr. εἰρωνεία «dissimulazione, ironia», der. di εἴρων -ωνος «dissimulatore, finto»].
Nell’uso com., la dissimulazione del proprio pensiero (e la corrispondente figura retorica) con parole che significano il contrario di ciò che si vuol dire, con tono tuttavia che lascia intendere il vero sentimento: fare dell’i.; parlare con i.; cogliere l’i. di una frase, di un’allusione; non s’accorse dell’i. delle mie parole. Può avere lo scopo di deridere scherzosamente o anche in modo offensivo, di rimproverare bonariamente, di correggere, e può essere anche una constatazione dolorosa dei fatti, di una situazione, ecc.; ci può essere perciò un’i. bonaria, lieve, fine, sottile, arguta, faceta, o un’i. amara, fredda, beffarda, pungente, crudele, ecc. (v. anche sarcasmo).