Classe '68 nativo in quei di Como.
Mi sa che a parte qualche vero giovane,molti di noi si aggirano nella fascia tra il '60 e il '70. Poi abbiamo qualche senior nella fascia tra il '50 e il '60.
Per cui ai voglia in quanto a ricordi.
Molto bello lo spaccato di vita in campagna. Il mio paese è una cittadina piccola,una frazione che dista pochi km dal centro di Como.
Ma nonostante la vicinanza con il centro città,offriva molto scorci di vita agreste.
Bastava fare quattro passi e scendere nella zona chiamata il Bassone,per trovare moltissime fattorie dove rifornirsi delle cose buone di una volta.
In paese c'era il postaio detto anche il lattaio. Nessun supermarket,ma un semplice bancone dove ci si forniva di tutto. Più una drogheria.
Li si vendevano dalle sigarette ai prodotti per la casa. Ed era il posto da me maggiormente frequentato.
Figurine Panini,macchinine,dolci e miccette erano i gadget che a noi bambini interessavano di più.
C'era un bar dove si ritrovava la generazione di mio fratello (classe '58) e delle panchine dove stavano con le loro motociclette a passare le serate e i pomeriggi del sabato e della domenica. Il termine weekend non era ancora utilizzato.
Un paese semplice,con due fermate per l'autobus di cui una a pensilina. E un grande prato detto Piazza D'armi (i soldati una volta ci facevano addestramento) dove ogni anno arrivava il circo o il luna park.
Noi bambini come ho già scritto passavamo gran parte del nostro tempo nei cortili dei palazzi dove abitavamo. Per noi andare in paese (7/8 anni) era spesso vietato,perchè si doveva uscire in strada,e il passaggio delle macchine era visto come un pericolo.
Oggi sorrido perchè il traffico di allora era davvero poco e le strade rispetto ad oggi erano decisamente più sicure.
Andare in paese significava andare alla chiesa. Non per culto o altro,ma solo perchè la location dove c'era la modernissima chiesa,era tutto prato,rampe in terra e scorciatoie che portavano nei boschi subito dietro.
In questa foto sotto mi si vede in una età non ben definita sul terrazzo di casa,dove dietro si vede il paese ancora privo di tutte le case che poi son venute.
Tornando alla via dove "quelli più grandi" stavano con le loro moto,quello era un posto quasi mistico.
Ricordo i ragazzi quasi tutti coi capelli lunghi e le barbe folte. Le ragazze alcune portavano i classici pantaloni a zampa,oppure delle gonne molto lunghe con disegni a fiori.
Si radunavano li e con le chitarre facevano musica insieme. Roba che noi ci fermavamo ammirati ad ascoltare.
Oltre alle moto avevano svariate automobili,ricordo un 128 blu,una bianchina bianca,il renault 4 e citroen dyane.
Le moto erano quasi tutte da cross (i primi anni) con marchi come Morini,Ancillotti,Aspes,Cimatti,Dkw,Fantic ecc ecc.
Facevano un baccano della miseria perchè le marmitte non ce n'era una originale!
Noi li guardavamo con ammirazione,erano i nostri fratelli maggiori o amici degli amici e così via.
Ricordo il primo giro in moto che mi fece fare mio fratello. La moto era una Aermacchi Harley Davidson 125 e io avrò avuto 6 o 7 anni.
Stavo aggrappato a lui perchè sulla sella lo spazio era quello che era.. La moto vibrava tantissimo tanto da mettere paura.
Il casco non lo metteva nessuno,forse quelli con le grosso moto stradali le 500 o giù di li.
Continua.