Shineray....il nuovo motore dello sporty made in china.

[Massimo]

Secondo voi a che motore assomiglia?

La Shineray, già proprietaria della storica SWM, e produttrice di automobili in Cina, presenta questo motore da 1200 che pare la copia esatta di quello dello sporty.....

[883Low]

ossignur!

[Massimo]

Mi sa che presto lo vedremo in giro ahahah

[MadCris]

ed altrettanto presto ci saranno in giro dei coperchi con il logo Harley da sostituire a quelli con logo Shineray

[Sedicesima Grifo]

L'Europa (il discorso non riguarda HD e basta) è su questi temi a dover prendere posizione.
Il popolino ignorante e cialtrone è tutto felice di avere la borsetta finta Vuitton, la moto copia di HD, le scarpe finte Prada,il mobile finto Molteni perché lo paga meno.
Quel meno che lo paga gli costa il lavoro ed il futuro e, come già accade oggi, non ha neppure più il vantaggio economico perché quando l'azienda del travet tutto contento della finta Gucci da sfoggiare alla sagra della salamella chiude a causa della concorrenza sleale e dell'incapacità di contrastare questa e il basso costo (Governo e imprenditori inabili), l'azienda cinese applica i prezzi che vuole e il travet si attacca al tram.
O il popolo, per quanto ignorante e cialtrone, si mette in testa di avere una condotta che incoraggi la serietà o le cose finiranno male davvero.
Se non posso comprare una HD non compro la copia ma qualcosa di diverso con una sua dignità. Se non posso petmettermi una Gucci compro altro, non la copia. Questa è dignità, il resto è cialtroneria.

[Silvaticus]

mi stavo un pò documentando su questo motore.
Girano sul web diversi articoli dove effettivamente si parla apertamente di clone del motore EVO di HD.

Indubbiamente il motore dello sportster è famoso in tutto il mondo, si riconosce e si conosce.
Che qualcuno, soprattutto in China cerchi di copiarlo o di imitarlo è scontato.

Da miei ricordi di studio un brevetto dura 20 anni (almeno in italia). Il brevetto tutela ovviamente l'inventore della cosa dall'utilizzo degli altri.
Di fatto chi vuole usare quel prodotto deve richiedere esplicitamente la concessione al titolare del brevetto.

Di contro con il brevetto tutti i progetti del prodotto devono essere noti, devono essere depositati i progetti, le dinamiche e tutti i congegni utilizzati. Questo perchè (è parlo sempre per reminiscenze scolastiche... in caso di corbellerie vi prego correggetemi) si deve consentire nuovo progresso e nuova innovazione. fermo restando il brevetto si deve dare la possibilità agli altri di capire come funziona, che tecnologia usa e studiarla per eventuali nuovi sviluppi.

Non so se HD brevetta i singoli motori, non so neanche se un motore in se è brevettabile vista la tecnologia conosciuta. Di fatto funzionano tutti alla stessa maniera perchè suppongo che il principio di meccanica sia il medesimo per tutti.

Sicuramente uniformarsi ad un'icona può essere un modo di entrare in un certo settore.
Chi vuole HD presumibilmente comprerà HD... chi cerca invece qualcosa in stile cruiser senza la pretesa del marchio blasonato potrebbe trovare in questi prodotti qualcosa di invitante, perchè appunto richiama il segmento.

L'importante secondo me è trovare la giusta individualità e essere consapevoli che ci si ispira ad altro.
Se poi qualcuno compra una moto cinese e ci applica il logo HD sopra beh quello è un suo problema...

Quando da giovane mi sono avvicinato al mondo delle moto non potevo permettermi una HD... all'epoca suzuki, yamaha kawasaki avevano la linea cruiser dedicata e da ignorante che si avvicinava alle moto, pur sognando un harley cercavo qualcosa che richiamasse quello stile ad un costo minore... avrei preso una moto con un altro marchio, con un altro nome, ma che di fatto ricalcava il mito.

Certo che magari un pò di inventiva in più potevano metterla e non copiarlo esteticamente di sana pianta....

[883Low]

il discorso potrebbe essere leggermente differente da quello di una banale scopiazzatura.
magari è una questione di vendita di diritti di produzione, o scadenza dei brevetti, come diceva anche Silvaticus.

a titolo di esempio, cito la Vespa PX e le copie indiane Bajaj e LML.
per spiegarlo sinteticamente, la Piaggio aveva un accordo con Bajaj e LML per la produzione delle citate Vespa PX, negli anni '60-'70-'80. interrotta la collaborazione, e scaduti i brevetti della Piaggio, le aziende indiane (che avevano già le attrezzature e gli stampi belli e pronti) hanno continuato a produrle per i loro mercati interni. ma non solo, le hanno anche esportate all'estero, anche da noi in Italia, dato che le Piaggio Vespa PX erano uscite di produzione ma c'erano ancora parecchi estimatori del modello. Nulla di scorretto quindi.

non dico che per il motore sportster potrebbe essere una cosa così pulita e corretta, ma chissà...

un bicilindrico ad aria ancora sul mercato comunque potrebbe fare ancora molto comodo ai preparatori.

[Sedicesima Grifo]

La questione è sempre quella: fare qualcosa che richiami apertamente qualcos'altro.
Le responsabilità sono di chi va a produrre in Asia, perché è evidente che appena possono fanno ciò che pare loro, e di chi compra il prodotto. Presto o tardi lo capiranno anche quelli che trovano sempre una ragione per dire che va bene, perché anche loro, direttamente o indirettamente, subiranno le conseguenze sul loro lavoro.
Credo che nessuno, comprando Suzuki o Honda pensasse di spacciarla per HD. Credo che la Royal Enfield abbia una dignità di moto senza se e senza ma. Ma lo capiamo tutti quali sono copie o spudorati richiami a prodotti altrui. Possiamo ragionare quanto vogliamo ma conoscendo i diversi sistemi economici e le diverse attitudini, non possiamo essere complici. Esserlo rende vittime. Anche chi non lo è stato. E non mi riferisco solo alle moto.
Ricordo, in un viaggio in Cina presso un nostro rivenditore (quando ero nell'arredo): di fronte vidi una pubblicità enorme, tipo un'immagine 6x3 o più grande, direttamente con la pagina di un nostro catalogo, semplicemente con altro nome. E mai abbiamo prodotto fuori dalla Brianza. E trovavamo poi le copie, spacciate per originali, agli ignari clienti finali, in mezzo Medio Oriente, dove quelli andavano a vendere.
Un altro giorno vidi un piede di un divano, dal disegno particolare, in ottone fuso, nella prima pagina di un mobiliere turco. Era il nostro. Su un divano che era esattamente il nostro pure lui.

[Massimo]

L'arte del copiare nei paesi orientali sembra essere una sorta di abitudine, ma i cinesi ne hanno fatto un vero e proprio marchio di fabbrica.
Anche i jap per alcuni anni, hanno scopiazzato lo stile inglese e italiano in campo motociclistico.
Ma poi, da bravi samurai, hanno saputo creare opere d'arte che sono rimaste nella storia.
Nel mio settore, la musica, quindi le chitarre, i jap sul finire dei '70 primi '80, erano una copia unica di Fender e Gibson.
Ma anche lì, un giorno è arrivata una certa Ibanez, che dalla nicchia di chitarre economiche, è diventata un colosso nel settore.
Producendo chitarre per i più famosi guitar hero '80/'90.
I cinesi invece, proseguono nel loro menage di scopiazzatori, riempiendo il web di cloni su cloni.
Se hai 200 euro da buttare, puoi portarti a casa la replica (mai perfetta ovviamente) di una Strato da 2 mila euro.
I cinesi mi domando cosa sanno fare di loro iniziativa?..
Con una storia millenaria alle spalle, l'invenzione della carta da scrivere ecc, possibile che un popolo del genere sia finito così in basso?.....

[Sedicesima Grifo]

Il problema per noi è che in realtà sono arrivati a produrre molto bene molte cose, a prezzi tutt'altro che economici, buttando fuori dal mercato le aziende dalle quali inizialmente copiavano.
Responsabilità di chi si è messo a giocare la loro partita.
Loro non hanno avuto la rivoluzione agricola e poi industriale perché le aziende sono ancora riconducibili allo Stato. Magari con pseudo imprenditori che le dirigono ma gli investimenti non derivano dall'accumulo di capitale avvenuto nel tempo. Un imprenditore, da noi, che voglia investire cifre considerevoli, deve avere una storia alle spalle, i capitali o la capacità restitutoria. Là no. Servono x milioni per un macchinario? Eccoli.
Ora che i prodotti buoni costano anche se vengono dalla Cina (che manda a produrre le merci a basso valore aggiunto nel Sud Est), noi non abbiamo la possibilità di rimettere in piedi le aziende chiuse e diventiamo assemblatori/customizzatori e rivenditori.