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Palmambrogio ha scritto: ↑20/01/2020, 16:09 Credo di avere un quadro più completo e chiarificatore dell'oggetto in questione.
In parole povere quello della Dainese è tutto controllato e gestito elettronicamente, invece quelli detti meccanici, hanno questo cordino che in caso di caduta del pilota strappa e fa attivare il sistema di gonfiamento.
Se devo essere sincero mi fanno un po' di apprensione tutti e due mi spiego meglio.
Quello con lo strappo, se uno sbaglia a posizionare il cordino o c'è una rottura di quest'ultimo il povero malcapitato, si ritrova in volo senza che il suo giubbotto si attivi.
Quello tutto controllato elettronicamente se fa come ha fatto una volta la mia automobile, che la spia mi segnava tutto ok e invece il motore non andava per niente bene, uno rischia di credere che sia attivo e poi non lo è..
Sto scrivendo ad alta voce per non dire pensando ad alta voce, quelli che potrebbero essere i miei personalissimi timori.
Che certamente magari non capitano mai.
Mi viene anche da pensare un'altra cosa.
Con un giubbotto del genere addosso e quindi sentendomi più protetto e sicuro, non può essere che uno per questo motivo si senta più sicuro di superare i propri limiti tanto poi c'è lui che ci pensa?
Non so se sono riuscito a spiegare bene Il mio concetto di pensiero?

Massimo ha scritto: ↑20/01/2020, 21:07 Palma, se vuoi c'è anche la versione bikers del giubbotto.

Niente elettronica.

Bomboletta del selz per gonfiare il giubbotto, ricavato da un salvagente della Pacific Princess.

Il tutto in chiave hard rock con borchie e teschi.
In caso di impatto è compreso l'effetto pirotecnico detto " Nuclear Blast"
Per lasciare un ricordo indelebile nel raggio di 200 km dal punto di scoppio.

stein ha scritto: ↑20/01/2020, 21:26

Palmambrogio ha scritto: ↑20/01/2020, 16:09 Credo di avere un quadro più completo e chiarificatore dell'oggetto in questione.
In parole povere quello della Dainese è tutto controllato e gestito elettronicamente, invece quelli detti meccanici, hanno questo cordino che in caso di caduta del pilota strappa e fa attivare il sistema di gonfiamento.
Se devo essere sincero mi fanno un po' di apprensione tutti e due mi spiego meglio.
Quello con lo strappo, se uno sbaglia a posizionare il cordino o c'è una rottura di quest'ultimo il povero malcapitato, si ritrova in volo senza che il suo giubbotto si attivi.
Quello tutto controllato elettronicamente se fa come ha fatto una volta la mia automobile, che la spia mi segnava tutto ok e invece il motore non andava per niente bene, uno rischia di credere che sia attivo e poi non lo è..
Sto scrivendo ad alta voce per non dire pensando ad alta voce, quelli che potrebbero essere i miei personalissimi timori.
Che certamente magari non capitano mai.
Mi viene anche da pensare un'altra cosa.
Con un giubbotto del genere addosso e quindi sentendomi più protetto e sicuro, non può essere che uno per questo motivo si senta più sicuro di superare i propri limiti tanto poi c'è lui che ci pensa?
Non so se sono riuscito a spiegare bene Il mio concetto di pensiero?

Chiarissimo.
Per quanto riguarda l’elettronica ormai inutile darsi pena, la trovi ovunque e in quantità industriale, ormai è imprescindibile dal nostro sistema di vita.
Riguardo al discorso sui propri limiti di motociclista dico che se uno li ignora, airbag o meno, è meglio che si dedichi al florovivaismo, lì farà meno danni, a se’ come a terzi.

dave64 ha scritto: ↑20/01/2020, 21:42

Massimo ha scritto: ↑20/01/2020, 21:07 Palma, se vuoi c'è anche la versione bikers del giubbotto.

Niente elettronica.

Bomboletta del selz per gonfiare il giubbotto, ricavato da un salvagente della Pacific Princess.

Il tutto in chiave hard rock con borchie e teschi.
In caso di impatto è compreso l'effetto pirotecnico detto " Nuclear Blast"
Per lasciare un ricordo indelebile nel raggio di 200 km dal punto di scoppio.

una dipartita da eroi quindi.

Massimo ha scritto: ↑21/01/2020, 12:01 Beh è chiaro, si stempera un po' ma l'argomento è molto interessante e di utilità sicuramente da approfondire.