Tornando sul discorso e quindi come si dice sul pezzo, mi viene da fare una riflessione su quanto scritto fino a ora in questo spazio.
La motocicletta è una bellissima passione che noi tutti condividiamo in modi simili quanto diversi.
Noi tutti ci approcciamo ad essa allo stesso modo ma poi, nel percorso della vita, ci differenziamo l'un l'altro nell'utilizzo più o meno intenso che se ne fa.
Una volta quando non c'era tutta questa sfera mediatica che oggi porta chiunque sia dotato di una telecamera, a fare quello che un tempo era assolutamente impensabile, e cioè, diventare i produttori di se stessi auto proclamandosi viaggiatori at libitum, la motocicletta aveva un senso più profondo.
Senso che oggi, viene molto spesso schiaffeggiato da taluni, che pur di apparire pubblicamente, vanno a prendere il caffè come una volta si diceva a Genova, lo vanno a prendere all'altro capo del mondo perché fa chic e allo stesso tempo grandi motociclisti...
Scusate se faccio fatica a comprendere queste cose perché non fanno parte del mio modo di vedere il mondo motociclistico.
Il proclama che mettono in mostra oggi taluni personaggi, lo trovo di una tale aridità, che il deserto dei tartari a confronto mi sembra la ricca e adornata piscina del vicino di casa che avevo a Mendrisio..
La motocicletta per quello che mi riguarda, è un intimo rapporto a due che appunto perché intimo, non deve essere per forza sbandierato ai quattro venti.
Chi si fa grande del fatto che andato dove è andato, oppure vuole copiare le gesta di altri senza però dare al contesto lo spessore che il contesto si meriterebbe, farebbero meglio a starsene a casa..
Vi potrò sembrare vetusto e anche antiquato, ma a volte, è meglio un bel silenzio piuttosto che un gran rumore.