Come vive un Covidiano

Discussioni generali intorno alle moto e i biker, discorsi da bar...
Lone Wolf

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Lone Wolf »

Massimo ha scritto: 27/08/2020, 18:46 Sono 52 anche per me Ettore.
Condivido molto di quello che hai scritto. La pensiamo alla stessa maniera su svariati punti, la sola differenza è che tra le mie possibilità al momento, viaggiare non è contemplato.
Ci sono molte cose da risolvere, cose pesanti che non so se e quando si sistemeranno.
Mi godo quel poco per come posso, senza pretendere più di tanto.
I tempi delle vacche grasse, delle varie HD e dei raduni ogni week, finiti.
Rispondendo anche a Saster, non mi sono alzato di malumore, ho scritto dal lettino a fianco piscina con calma e serenità.
Perché dire cose per altre, dico quello che penso come ho sempre fatto.
Mi godo quel poco per quel che posso, senza pretendere più di tanto.

Grande! I momenti brutti esistono, ma fanno parte della vita. Saltarli a piè pari significa darla vinta all'oblio.
Viverli comunque e spremere ogni giorno il massimo da quello che si ha, è una dimostrazione di grandissima maturità. Consapevolezza.
Le cose pesanti passeranno.
Poiché non puoi saltarle a piè pari spremine ogni goccia. Sarà amara, ma l'alternativa è dissolversi nel nulla, Tavor o televisione aiutano a buttare il tempo. Buttare il patrimonio più grande che ognuno di noi ha.. Perché?!?

Tra i vari tatuaggi che ho uno ha una storia davvero particolare...
Il giorno in cui nonostante il parere dei medici tornai in moto decisi per un altro tatuaggio: il motore della mia California, ed una scritta; Murakami Haruki, un autore che amo molto....Pain Is inevitabile, suffering Is optional.
E non sono solo cose che scrivo per fare il figo in internet, sono cose che vivo quotidianamente. La prima legge della mia personalissima axiologia.
Presto verrò a cercarti per una birra e due chiacchiere Massimo.
Mi piace quello che scrivi.
Avatar utente
Massimo
Messaggi: 37999
Iscritto il: 02/04/2010, 20:13
Modello: HONDA GOLDWING FLAT SIX BAGGER

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Massimo »

Lone Wolf ha scritto: 27/08/2020, 21:11
Massimo ha scritto: 27/08/2020, 18:46 Sono 52 anche per me Ettore.
Condivido molto di quello che hai scritto. La pensiamo alla stessa maniera su svariati punti, la sola differenza è che tra le mie possibilità al momento, viaggiare non è contemplato.
Ci sono molte cose da risolvere, cose pesanti che non so se e quando si sistemeranno.
Mi godo quel poco per come posso, senza pretendere più di tanto.
I tempi delle vacche grasse, delle varie HD e dei raduni ogni week, finiti.
Rispondendo anche a Saster, non mi sono alzato di malumore, ho scritto dal lettino a fianco piscina con calma e serenità.
Perché dire cose per altre, dico quello che penso come ho sempre fatto.
Mi godo quel poco per quel che posso, senza pretendere più di tanto.

Grande! I momenti brutti esistono, ma fanno parte della vita. Saltarli a piè pari significa darla vinta all'oblio.
Viverli comunque e spremere ogni giorno il massimo da quello che si ha, è una dimostrazione di grandissima maturità. Consapevolezza.
Le cose pesanti passeranno.
Poiché non puoi saltarle a piè pari spremine ogni goccia. Sarà amara, ma l'alternativa è dissolversi nel nulla, Tavor o televisione aiutano a buttare il tempo. Buttare il patrimonio più grande che ognuno di noi ha.. Perché?!?

Tra i vari tatuaggi che ho uno ha una storia davvero particolare...
Il giorno in cui nonostante il parere dei medici tornai in moto decisi per un altro tatuaggio: il motore della mia California, ed una scritta; Murakami Haruki, un autore che amo molto....Pain Is inevitabile, suffering Is optional.
E non sono solo cose che scrivo per fare il figo in internet, sono cose che vivo quotidianamente. La prima legge della mia personalissima axiologia.
Presto verrò a cercarti per una birra e due chiacchiere Massimo.
Mi piace quello che scrivi.

Quando vuoi Ettore, quando vuoi.
Lo stesso vale anche per me.
Citando un frase di Nuovo Cinema Paradiso " Ora che ho perso la vista ci vedo di più" (frase che in questi ultimi anni ho usato spesso), si racchiude l'essenza delle mie attuali esperienze.
Ma se ci sarà modo di raccontare, racconteremo.
:occhiolino:
MODERATORE FORUM
Avatar utente
Palmambrogio
Messaggi: 12674
Iscritto il: 19/06/2018, 14:56
Modello: Attualmente smotato......ma precedentemente Electra Glide 1450
Località: Zermatt (CH) - HARLEY DAVIDSON ELECTRA GLIDE 1450

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Palmambrogio »

Stavo rileggendo qui dopo un po' di mesi e mi rendo conto di come questa situazione non si sia mai realmente attenuata..... :stelline:
Il paradiso può attendere! :saggio: :ciapet2:
Lone Wolf

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Lone Wolf »

Palmambrogio ha scritto: 26/10/2020, 17:52 Stavo rileggendo qui dopo un po' di mesi e mi rendo conto di come questa situazione non si sia mai realmente attenuata..... :stelline:
Cazzeggiando in regia mi è capitato questo sotto gli occhi....

Non è cambiata di molto la situazione, direi..

Come vivete questo secondo lockdown?

Personalmente ero molto spaventato, in modo irrazionale. io che paura ne ho avuta poca a marzo ne ho avuta tanta in questa seconda fase. Ho perso un altro collega, che posso definire amico, da sei mesi era in pensione..

Poi però, pochissimi giorni fa, ho guardato in faccia la mia paura e ho compreso quanto fosse irrazionale.

Ricordate la vecchia canzone di Modugno, nel film "Dove sono le Nuvole" di Pasolini?

Un verso diceva: "Il derubato che ride ruba qualcosa al ladro, il derubato che piange ruba qualcosa a se stesso"

Ecco. Il covid potrà togliermi molte cose, ma non fermerà la mia vita. Continuo (sebbene più sporadicamente) a frequentare gli amici, a mettere a posto le mie motociclette, a lavorare.

E voi?

:hola:
Sedicesima Grifo
Messaggi: 6768
Iscritto il: 02/09/2016, 15:43
Modello: Street Glide Special MY 2021 Billiard Red, 114 (1868)
Località: Milano

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Sedicesima Grifo »

Per indole non mi lamento e reagisco fisicamente e mentalmente.
Faccio ciò che mi va nel rispetto altrui, vado in bici nei fine settimana in cui sono solo, esco se mi va.
Mi manca la possibilità di andare in piscina per fare le mie vasche, mi manca l’andare in montagna a far sciare la bimba, come anche portarla al tennis o a nuotare.
Per il resto non sono mai stato uno che amasse apericene e simili.
Il lavoro fortunatamente prosegue.
Passerà. Sotto questo punto di vista il Covid non incide sulla mia vita più di tanto, quindi.
Altro discorso sono le considerazioni di carattere generale che, però, lascio qui da parte.
Morale Folgore: meraviglioso!

Ariete circondata, Ariete continua a combattere!
Thom
Messaggi: 1572
Iscritto il: 31/08/2020, 16:47
Modello: era un Dyna superglide 1340
Località: Perugia

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Thom »

...conosco piu' persone che si sono ammalate, solo due in forma piu' grave e hanno dovuto ricorrere all'ossigeno, non intubate, pero'....
Credo che negli strascichi che la malattia resta, a volte ci sia una componente psicologica importante, anche quando la malattia, clinicamente e' finita, resta la sensazione di essere totalmente vulnerabili e, vivere in mezzo ad una situazione come quella odierna, non ti aiuta certo a superare la cosa.
Personalmente, la cosa, mi ha terrorizzato, in maniera irrazionale, e non sono persona, facilmente, impressionabile, anzi; eppure....
a marzo scorso, quando ci siamo trovati "chiusi", ammetto di aver provato spavento...spavento per l' incognito, spavento per non saper come avremmo potuto affrontare la cosa se io mi fossi ammalato, mia moglie era fuori Italia bloccata, paura per come avrebbe potuto gestire la cosa mio figlio trovatosi da solo, vero, 17 enne e capace di cavarsela, ma, lo stesso..
Ma le cose si affrontano e combattono, organizzata la situazione di emergenza, trovndo chi avrebbe potuto aiutare nel caso, mascherine, guanti, disinfettanti vari, li avevo gia' presi un mese prima alla prima avvisaglia di qualche cosa si stava "avvicinando"...
Devo dire che, questo stato d'animo, e' quello che ho incontrato in gran parte delle persone che chiamavano il call center della protezione civile dove mi sono offerto di stare al telefono, le richieste piu' comuni riguardavano questo, cosa faccio se mi ammalo, chi si occuper' dei miei familiari?
E parliamo di una regione dove, i numeri, anche se sempre alti, non sono, lontanamente, paragonabili a quelle colpite duramente.......
La cosa che mi fa inferocire e' vedere la gente che si ammucchia come se niente fosse, per lavoro, sono dovuto andare all' apertura del negozio di una grande catena...follia!!!
Per comprare una lavatrice in sconto, si sono ammucchiate, azzuffate centinaia di persone....
Io mi sono rifiutato di entrare e, con la mi solita diplomazia, ho letteralmente aggredito il direttore del negozio, il direttore di area, l'assessore che presenziava, mio dirigente, per inteso.... uno schifo!
Non meritano di essere aiutati
Occasio furem facit
Avatar utente
Palmambrogio
Messaggi: 12674
Iscritto il: 19/06/2018, 14:56
Modello: Attualmente smotato......ma precedentemente Electra Glide 1450
Località: Zermatt (CH) - HARLEY DAVIDSON ELECTRA GLIDE 1450

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Palmambrogio »

Onestamente parlando amici miei, vi dico che la paura per quanto riguarda questo virus non mi è ancora passata e lo dico senza pormi alcun problema.
Noi che siamo qui a scrivere qui dentro e che siamo ancora in salute, possiamo ritenerci veramente molto fortunati, perché altri non hanno potuto fare altrettanto.
Non dobbiamo mai dimenticarci di questo quando magari ci lamentiamo che non possiamo fare un giro in motocicletta o che non possiamo fare la passeggiata o la camminata montana.
Le persone stanno continuando ancora a morire e non so queste persone quanti anni abbiano ma poco importa.
Sono morte.
E quando si tratta della morte miei cari amici c'è ben poco da dire e ben poco da fare.
Quando ti ritrovi da solo malato e morente all'interno di una struttura ospedaliera, in una stanza asettica che sarà il tuo ultimo luogo che vedrai, non esiste coraggio di nessun tipo o eroe da cortometraggio.
Il paradiso può attendere! :saggio: :ciapet2:
Avatar utente
Erika
Messaggi: 1646
Iscritto il: 23/12/2020, 9:54
Modello: Street Bob
Località: Trieste

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Erika »

Palmambrogio mi hai fatto venire la pelle d'oca...
Anch'io ho un po' paura di questo covid, ma voglio sperare.
Voglio continuare a sperare che ne usciremo.
Avatar utente
worker
Messaggi: 1205
Iscritto il: 16/12/2012, 14:48
Modello: Street bob ..poi fat boy 114 .. adesso Road King special..
Località: Brescia

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da worker »

Un mio amico è uscito dall ospedale 25 giorni fa dopo 2 mesi .. covid ..mi ha confidato che uscito dalla fase critica .. un dottore gli ha detto che non dava speranze alla sua guarigione, però c'è la fatta fortunatamente..e torneremo a viaggiare assieme ..quando non ci sei dentro non ti rendi conto della gravità ..e il solo fatto di mettere la mascherina ci sembrava una scocciatura enorme.
Lone Wolf

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Lone Wolf »

Palmambrogio ha scritto: 16/01/2021, 9:54 Onestamente parlando amici miei, vi dico che la paura per quanto riguarda questo virus non mi è ancora passata e lo dico senza pormi alcun problema.
Noi che siamo qui a scrivere qui dentro e che siamo ancora in salute, possiamo ritenerci veramente molto fortunati, perché altri non hanno potuto fare altrettanto.
Non dobbiamo mai dimenticarci di questo quando magari ci lamentiamo che non possiamo fare un giro in motocicletta o che non possiamo fare la passeggiata o la camminata montana.
Le persone stanno continuando ancora a morire e non so queste persone quanti anni abbiano ma poco importa.
Sono morte.
E quando si tratta della morte miei cari amici c'è ben poco da dire e ben poco da fare.
Quando ti ritrovi da solo malato e morente all'interno di una struttura ospedaliera, in una stanza asettica che sarà il tuo ultimo luogo che vedrai, non esiste coraggio di nessun tipo o eroe da cortometraggio.
Mi permetto di dissentire Palma, e lo faccio a ragion veduta, essendo già stato ricoverato più volte a rischio vita, diciamo più di là che di qua.

E' proprio quando sei solo in un letto, e l'unica compagnia è l'odore di ospedale, quando i minuti non passano mai, quando i medici tentano di spiegarti cosa ti sta accadendo e tu sei così stordito dal dolore e dalla morfina che fai fatica a capire, quando affronti tutto questo da solo, quando realizzi che se ti va bene ti salverai ma pagherai tutta la vita con limiti e dolori che non se ne andranno mai, è lì che trovi il coraggio (o la spinta, preferisco chiamarla così, per andare avanti ora dopo ora.
Non è difficile come sembra, e non c'è nulla di eroico.
C'è la semplice constatazione che o vivi o ti lasci morire.
E lasciarsi morire a volte non è facile.

Io provai, dopo un incidente su di un set RAI, un avvelenamento con polmonite chimica di cui conservo ancora i segni, una cicatrice delle dimensioni di una grossa noce nel polmone destro. Sei mesi di ricovero. Tre anni per uscirne.
Lo dico per far capire a chi non c'è passato quanto sia dura cercare di strappare ossigeno all'aria quando i tuoi polmoni non si riempiono, quando realizzi che un gesto semplice che ti è sempre stato naturale come il respirare improvvisamente diventa doloroso, difficile, e la testa ti va via per mancata ossigenazione del sangue (quindi del cervello), e però l'idea di smettere di fare quella fatica atroce per strappare un altro poco d'aria alla vita ti terrorizza.....

E' lì che trovi ad attenderti non il coraggio da film o l'eroismo da cortometraggio, ma l'istinto di sopravvivenza.
Forse in me è molto alto, questo istinto. Forse altri messi alla prova si arrendono prima. Ma non credo.
Ricordo mia zia, dopo 14 operazioni in 10 anni, devastata da un brutto male in metastasi dappertutto, continuare ad aggrapparsi alla vita senza riuscire (avrebbe anche voluto) a lasciarsi andare all'oblio.

Come sai ho passato un anno in un letto di ospedale senza mai poterne scendere. Da solo. Completamente. Per i primi mesi senza sapere se avrei ripreso a camminare. Le prime settimane consapevole del rischio di un versamento di midollo spinale all'altezza di C1, tetraplegia, quella brutta, quella di DJ Fabo o Cristopher Reeve per capirci. Il resto del tempo a cercare di capire come organizzarti quel poco di vita che ti resta. Convivere, per sempre, con dolori quasi inaccettabili e limitazioni importantissime. Prima dell'incidente stradale che mi costrinse a questo, facevo boxe, running, vela, sci, palestra, campionati non competitivi (nessun medico mi rinnoverebbe la licenza competizioni) di enduro e motocross.........
Dopo, oggi, faccio fatica a camminare. Ma cammino. Meglio di tanti che incidenti non ne hanno fatto mai.

Lasciarsi andare non è così facile come sembra, almeno per me.
E questo mi rinfranca.
Perché potrò anche morire, ma non mezzo secondo prima che la vita mi venga strappata.

E, ca%%o, continuerò a vivere a dispetto delle fratture, degli impianti, delle cicatrici, dei dolori, delle limitazioni, del covid. Con le precauzioni del caso, ma senza farmi spaventare.
Se mi lascio spaventare dal covid al punto di "sospendere" la mia vita, vuol dire che è dalla vita stessa, che mi sono lasciato spaventare.

Saluti!!!

:hola: :hola: :hola: :hola:
Rispondi