Come vive un Covidiano

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Sedicesima Grifo
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Sedicesima Grifo »

Caro Ettore, come sai ti capisco e confermo quanto scrivi, sebbene molto meno colpito nel fisico di te.
Certo, un coma non lo si butta via ma, tutto sommato, ero lì che dormivo beato.
Per i danni fisici la reazione naturale è sempre stata di non pensare neppure che potessero essere permanenti. Ma, ripeto, ben poca cosa sono stati rispetto ai tuoi.
La vita si affronta diversamente, poi. La si affronta come scrivi tu.
Se poi ci mettiamo che tempo dopo uscii con l’infermiera che, tutte le mattine e tutte le sere mi veniva a salutare in rianimazione (dopo il risveglio) con un bacio sulle labbra, anche quel ricordo ha dei momenti positivi.
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Massimo
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Massimo »

worker ha scritto: 17/01/2021, 14:35 Un mio amico è uscito dall ospedale 25 giorni fa dopo 2 mesi .. covid ..mi ha confidato che uscito dalla fase critica .. un dottore gli ha detto che non dava speranze alla sua guarigione, però c'è la fatta fortunatamente..e torneremo a viaggiare assieme ..quando non ci sei dentro non ti rendi conto della gravità ..e il solo fatto di mettere la mascherina ci sembrava una scocciatura enorme.


Che mazzata......due mesi col covid ti devastano....
È c'è ancora gente in giro che dice che è tutta un invenzione.......
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Palmambrogio
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Palmambrogio »

Capisco e comprendo quello che scrivete.
Anch'io molto tempo fa fui battezzato sull'asfalto fortunatamente senza gravi conseguenze, ma ricordo pienamente che il supporto della famiglia che veniva a visitarmi ogni giorno e degli amici mi dava conforto e anche parecchio.
Che conforto può ricevere un malato di covid che per settimane o mesi non può vedere nessun membro della sua famiglia?
Tutto questo agisce malamente sulla psiche dell'individuo che viene portato sempre di più verso il baratro della depressione.
Che è poi quello di cui sembrerebbe soffrono tutti quelli che sono usciti fortunatamente dal covid. :stelline:
Oltre allo strascico della malattia in sé che può lasciare permanentemente dei problemi di cui ora non so, ma la lontananza dai propri cari e l'impossibilità di poter avere qualcuno accanto che ti dia supporto, penso e credo sia piuttosto pesante da sopportare.
A meno che una persona abbia un credo talmente forte da fidarsi totalmente nelle mani dell'altissimo.
Il paradiso può attendere! :saggio: :ciapet2:
Lone Wolf

Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Lone Wolf »

Palmambrogio ha scritto: 18/01/2021, 10:21 Capisco e comprendo quello che scrivete.
Anch'io molto tempo fa fui battezzato sull'asfalto fortunatamente senza gravi conseguenze, ma ricordo pienamente che il supporto della famiglia che veniva a visitarmi ogni giorno e degli amici mi dava conforto e anche parecchio.
Che conforto può ricevere un malato di covid che per settimane o mesi non può vedere nessun membro della sua famiglia?
Tutto questo agisce malamente sulla psiche dell'individuo che viene portato sempre di più verso il baratro della depressione.
Che è poi quello di cui sembrerebbe soffrono tutti quelli che sono usciti fortunatamente dal covid. :stelline:
Oltre allo strascico della malattia in sé che può lasciare permanentemente dei problemi di cui ora non so, ma la lontananza dai propri cari e l'impossibilità di poter avere qualcuno accanto che ti dia supporto, penso e credo sia piuttosto pesante da sopportare.
A meno che una persona abbia un credo talmente forte da fidarsi totalmente nelle mani dell'altissimo.
Ciao Palma perdonami ma i due eventi che mi hanno coinvolto e che ho portato ad esempio li ho vissuti completamente solo.
Non c'è gran differenza tra malattia e malattia quando stai morendo in ospedale e sei solo.
Quando sai che quanto stai vivendo lascerà postumi irreversibili.
Queste cose accadono nella vita.
Capisco che siano traumatizzanti, ma occorre affrontarle.


:hola: :hola: :hola: :hola:
Anche perché, come scrivevo poc'anzi, non si può fare altrimenti....
Non c'è merito dove non c'è scelta.
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Massimo
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Massimo »

Secondo me il covid tocca corde diverse...
È chiaro che ogni evento traumatico lascia un segno in chi lo vive, qualsiasi esso sia, ma un virus del genere a livello mondiale, ha un effetto psicologico diverso sul malato.
Ho sentito di gente tutta d'un pezzo che è stata piegata in due dal covid.
Gente che prima avrebbe spaccato il c*** ai passeri e adesso vive una situazione non dico da vegetale ma poco ci manca..
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Massimo
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Massimo »

L’infezione da Covid-19 può essere più dura e più duratura di quanto immaginiamo. Nuovi dati, in attesa di uno studio che sia pubblicato su una rivista scientifica peer review, suggeriscono che quasi un paziente inizialmente guarito su tre viene poi ricoverato in ospedale entro 5 mesi e uno su otto muore per complicazioni. Questi risultati preliminari arrivano dall’analisi condotta dalla Leicester University e dall’Office for National Statistics (ONS) nel Regno Unito. Lo studio è al momento disponibile sul server di pre-stampa medRxiv ed è subito rimbalzato su molti media internazionali.
In particolare, lo studio ha rilevato che su 47.780 persone dimesse dall’ospedale durante la prima ondata nel Regno Unito, il 29,4 per cento è ritornato in ospedale entro 140 giorni e il 12,3 per cento non è sopravvissuto. Sembra infatti che Covid-19 possa avere devastanti effetti a lungo termine: l’infezione può portare molti sopravvissuti a sviluppare problemi cardiaci, diabete e malattie croniche del fegato e dei reni. Ormai ci sono pochi dubbi.

“Il nostro è il più grande studio sulle persone dimesse dall’ospedale dopo essere state ammesse con Covid”, commenta al Daily Telegraph l’autore dello studio Kamlesh Khunti, professore alla Leicester University, secondo il quale “un sacco di persone” dimesse vengono poi riammesse in ospedale. “I numeri sono così grandi”, ammette Khunti. In effetti anche se al momento lo studio deve essere ancora sottoposto a revisione paritaria, i ricercatori sono davvero sorpresi che siano così tanti i pazienti che ritornano in ospedale con una diagnosi diversa da quella iniziale, segno che molti sviluppano complicazioni in seguito. Dopo l’infezione può succedere di ricevere una diagnosi di diabete. “Non sappiamo se è perché Covid ha distrutto le cellule beta che producono l’insulina che si sviluppa il diabete di tipo 1, o se provoca insulino-resistenza e quindi si sviluppa il diabete di tipo 2, ma stiamo assistendo a queste nuove sorprendenti diagnosi di diabete”, dice Khunti.
Inoltre, lo studio fa luce su quanto potrebbero essere errate le attuali stime relative ai morti per la pandemia. Attualmente il governo britannico registra un decesso come correlato a Covid se il paziente muore entro 28 giorni dopo esser risultato positivo al test. Ma, come quest’ultimo studio dimostra, il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto. Se migliaia di sopravvissuti a Covid vengono davvero riammessi in ospedale con gravi problemi di salute mesi dopo aver contratto la malattia, allora i conti ufficiali potrebbero non tornare.

A dicembre, l’Ons ha stimato che una persona su 10 che si è ammalata ha continuato a soffrire di “long Covid” per tre mesi o più. I sintomi comuni di questa infezione “duratura” includono estrema stanchezza, mancanza di respiro e problemi di memoria e concentrazione. Come c’era d’aspettarsi, quest’ultimo studio britannico ha già alimentato i timori di parte della comunità scientifica, specialmente nel Regno Unito. “Questo lavoro è molto importante: Covid è molto più di decessi o guarigioni. Ci sono troppi casi di effetti a lungo termine”, ha twittato Christina Pagel, direttrice dell’Unità di ricerca operativa clinica presso l’University College London.
Secondo l’Ons, il 10 per cento dei pazienti Covid continua a sperimentare sintomi fino a dopo tre mesi dalla prima infezione. Se a questo aggiungiamo i numeri sempre molto alti dei contagi, i timori di un collasso del sistema sanitario sono più che giustificati. “In Inghilterra in media ogni 30 secondi viene ricoverato un paziente con Covid-19”, dichiara Sir Simon Stevens, direttore del servizio sanitario nazionale inglese (Nhs). “I fatti sono molto chiari e non ho intenzione di addolcirli, gli ospedali e il personale sono sotto estrema pressione”, aggiunge. Le speranze sono riposte sui vaccini. “Ora speriamo nella campagna vaccinale e nella risposta della popolazione alla somministrazione delle dosi immunizzanti”, conclude Sir Stevens.



Tratto da Il fatto Quotidiano.
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Sedicesima Grifo »

Credo che nulla vada sottovalutato.
Credo che tutto vada considerato nella giusta misura.
Credo che tutte le esperienze possano arricchire la persona ed il confronto.
Tre anni fa mi presi pure una broncopolmonite bilaterale; il medico specialista mi disse che l’avevo superata, data la forza con cui mi aveva colpito, solo grazie alla mia (mo’ me la tiro :hahaha: ) struttura fisica e allenamento.
È stato diverso rispetto al coma e alle sei operazioni alla gamba. Uno stato d’animo diverso ma non ho mai pensato negativo, ho sempre detto “appena mi rimetto”.
Quando mi hanno operato l’ultima volta e ho fatto la protesi al ginocchio lavoravo già in ospedale e ho ripreso in pieno dopo 17 giorni. Come dice Ettore o così o pomì.
Devo dire, però, che in tutti i casi dovevo tener le persone lontane, da quanti venivano a trovarmi o telefonavano. Questo aiuta.
In rianimazione arrivò un mio compagno di squadra, con cui avevo iniziato nelle giovanili ed era passato poi con me in squadra, e prese a spallate la porta perché voleva entrare. C’era dentro un suo amico, urlava.
E al risveglio vidi il viso di mia mamma, che si era fatta tutta bella perché l’avevano avvisata che mi stavo svegliando, quello di mio padre, quello di mia nonna. E poi arrivò Vic, il mio allenatore, e pian piano gli altri.
Beh, poi l’infermiera con i suoi baci. Ma questo è un altro capitolo.
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Re: Come vive un Covidiano

Messaggio da Palmambrogio »

Essere circondati dai propri cari in quei momenti eccome se aiuta, perché ti dà una forza ed una energia che sono molto importanti per andare avanti.
Se uno in quel momento si trova da solo deve contare soltanto sulla sua forza d'animo, e spesso questa forza in taluni viene a mancare.
Di questa malattia è proprio la solitudine obbligata che fa probabilmente più paura.
Il paradiso può attendere! :saggio: :ciapet2:
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